Rete Tim, il piano del Tesoro: ingresso al 35% con Cdp e F2i

La proposta a settembre quando arriverà l’offerta del fondo americano Kkr. Vivendi pronta a sedersi a un tavolo

di Redazione Economia
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Ecco il piano del Tesoro per la rete Tim

Il Tesoro ha pronto il piano per Tim. Lo sostiene Repubblica, che scrive che "a fine settembre dovrebbe arrivare l’offerta vincolante da parte del fondo americano Kkr, per circa 21-22 miliardi di euro. E così la società dovrebbe risolvere i problemi di liquidità che la attanagliano. Insieme a Kkr che ha posto come condizione di avere la maggioranza della Netco, la società della rete dell’ex monopolista".

Secondo Repubblica, all’operazione dovrebbe partecipare un nocciolo di investitori italiani guidati dal Ministero dell’Economia, insieme al fondo F2i e alla Cdp per un totale del 30-35% della società della rete. "La partecipazione diretta del Mef si è resa necessaria perché la Cdp non può assumere poteri di governance, in quanto controllante della rete concorrente Open Fiber. E questo fatto porterebbe nella compagine problemi antitrust impossibili da risolvere".

In questo modo, quando Kkr tra cinque o sette anni, una volta completati gli investimenti per trasformare tutta la rete in fibra ottica, vorrà rivendere o quotare la sua partecipazione di maggioranza, al Mef e ai suoi alleati basterà mantenere quel 30-35% per controllare la rete così come sta già facendo con Terna e Snam, scrive sempre Repubblica. "E per la prima volta, secondo alcune indiscrezioni, sembra che i francesi di Vivendi, che hanno il 24% di Tim, siano disposti a sedersi al tavolo con il governo se verranno rispettate alcune condizioni, come la sostenibilità economica della ServCo, la società che rimarrà dopo la vendita della rete".

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