Rialzo tassi, scarsi vantaggi e inflazione triplicata: la "solida" politica della Bce è un flop

Banche e imprese oggi sono non godono di ottima salute, ma abbiamo capito che non si torna indietro dal trend rialzista dei tassi

di Ezio Pozzati
Economia

La politica monetaria della Bce sul rialzo dei tassi è un flop. I dati

Quando un'importante ed “intoccabile” Istituzione come la Banca Centrale Europea prende le decisioni in merito alla politica monetaria dell'Europa è sicuramente consapevole di quello che sta facendo.

La strenua difesa di una inflazione al 2% (dogma?) dovrebbe essere valutata con atteggiamenti molto ponderati, perché il coinvolgimento riguarda 512,6 milioni di persone, tanti sono gli abitanti della UE.

Ora ho voluto prendere in esame gli anni 2010 e 2023 comparandoli con i dati che troverete sotto per dare una giustificazione a quanto detto dalla Presidente Lagarde.

La politica monetaria della Bce. I dati comparati dal 2010 al 2023

Nel 2010, i tassi della Bce erano pari all'1/1,5%. Nel 2023, invece, siamo arrivati al 3,5%. Per quel che riguarda il tasso di disoccupazione in Italia, nel 2010 il dato corrispondeva all'8,4%, calato al 7,9% nel 2023. Parlando sempre di disoccupazione, ma questa volta all'interno dell'intera Unione Europea, nel 2010 era pari al 9,6% mentre nel 2023 è scesa al 6,5%. Il dato sui consumi in Italia nel 2010 corrispondeva al 19%, in discesa rispetto al 2023 (10%). 

Prendendo in esame l'inflazione (tema portante della politica monetaria della Lagarde), nel 2010 in Italia il dato si attestava all'1,52%. Oggi, invece, l'inflazione balla tra il 6,5% e il 7,3%. Sull'intera Ue, 12 anni fa l'inflazione era al 2,2%, mentre adesso si attesta al 6,4%. 

Riguardo il Pil italiano, nel 2010 era pari a 1851,5 miliardi di euro. In aumento nel 2022 a 1.909,1 miliardi. Il Pil dell'Ue, invece, nel 2010 si attestava a 15.170,4 miliardi. Nel 2022, il dato si attesta invece a 16.199 miliardi di euro

Come potete notare gli unici dati stonati sono nell'inflazione, che attualmente sta calando, il top a due cifre lo abbiamo avuto nel 2022, ma cosa ha detto la Lagarde?

"Conseguiremo la stabilità dei prezzi e non transigiamo sull'impegno a riportare l'inflazione al 2% nel medio termine. Seguiremo una strategia solida, che si fonda sui dati e ci vede pronti ad agire, ma senza compromessi riguardo al nostro obiettivo primario". 

"Come abbiamo dimostrato più volte, siamo in grado di stabilire l'orientamento adeguato di politica monetaria per tenere a bada l'inflazione e al tempo stesso utilizzare altri strumenti per far fronte ai rischi per la trasmissione della politica monetaria”, ha sostenuto.

“Lo abbiamo fatto quando abbiamo deciso di ricorre in maniera più flessibile ai reinvestimenti nell'ambito del Programma di acquisto per l'emergenza pandemica e quando abbiamo approvato lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Grazie a questi programmi, la normalizzazione dei tassi è proseguita senza intoppi". 

E all'economia quale incentivo? Banche e imprese oggi non godono di un'ottima salute, comunque ci pare di avere capito che non si torna indietro dal trend rialzista dei tassi, allora la domanda sorge spontanea: per chi o per cosa lo sta facendo?

Come si evince dalla tabellina i dati della disoccupazione differiscono di poco negli anni presi in esame, come pure il PIL non mostra segni importanti; sono passati 12 anni. A me sembra di rileggere Don Chisciotte della Mancia in chiave economico-monetaria-finanziaria. Risposte? Chissà…

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