Salario minimo, Landini assedia il Cnel. Brunetta: "La Cgil fa politica"
Sindacati contro il voto a maggioranza sul parere chiesto dall’esecutivo: “Forzatura mai vista”
Scontro Landini-Brunetta: "Asservito al governo". "Fa politica"
La Cgil contesta nel metodo e nel merito le scelte del governo sulla manovra economica e sul salario minimo. Il segretario della Cgil Maurizio Landini alza il tono del confronto con l'esecutivo. Al vertice del sindacato di Corso Italia non sono piaciuti né il ruolo svolto dal Cnel nella partita sul salario minimo, con una relazione finale che rimanda alla contrattazione collettiva, né la scelta dell'esecutivo di convocare un vertice sulla manovra con molte associazioni a soli tre giorni dall'approvazione della legge di bilancio in Consiglio dei ministri.
"Questa manovra ha una visione miope, di chi pensa esclusivamente ad interessi elettorali. E' una manovra di chi ha paura di confrontarsi con le parti sociali", attacca Landini. Poi annuncia: "All'incontro di questa sera io non andrò ma la Cgil sarà presente con un suo rappresentante".
Il segretario della Cgil elenca i punti di disaccordo con l'esecutivo. "Il governo ha invitato stasera alle 19 ben 17 associazioni per un incontro di 1 ora e mezza - annota Landini - poi dopo ce ne sono altre 17. Ad agosto con una lettera indirizzata alla premier Giorgia Meloni avevamo chiesto che venisse fatto non un incontro con la sola Cgil ma con tutte le parti sociali che stipulano contratti di lavoro". Poi ricorda: "Avevamo chiesto un incontro sui salari e sulle pensioni, sulla legge della rappresentanza, sul salario minimo, e per un piano di assunzioni nel settore pubblico, per combattere la precarietà. Non abbiamo avuto alcuna risposta e ci convocano oggi alle 19 per dirci che lunedì hanno fissato il Cdm per la legge di bilancio che hanno già deciso di fare". Per il segretario della Cgil: "Noi stiamo difendendo il ruolo costituzionalmente definito delle parti sociali, non facciamo questa battaglia solo per la Cgil. Quello del Cnel non è un incidente ma la logica delle scelte del governo e del noi non siamo d'accordo, non staremo né zitti né fermi. Non siamo disponibili ad accettare né tagli alla sanità né alle pensioni".
Altro punto di scontro è il ruolo avuto dal Cnel nella vertenza sul salario minimo, dopo l'incarico di elaborare un testo conferito all'ente dalla premier Giorgia Meloni. "Si è snaturato il ruolo del Cnel, chi dirige oggi il Cnel ha scelto di fare la terza Camera, piegando l’organo a una logica politica, partita dalla richiesta del governo che anziché dire cosa pensa e che vuole fare su salari e contratti ha scaricato il proprio ruolo sul Cnel, mettendone così in discussione l’autonomia e l’autorevolezza", incalza Landini. "La contrattazione - aggiunge - non ci devono certo insegnare come si fa. Oggi c'è bisogno di un sostegno legislativo che rafforzi il ruolo della contrattazione".
Il presidente del Cnel Renato Brunetta replica a stretto giro: "A chi oggi dirige la Cgil e parla di 'snaturamento' del Cnel solo perché, invece di limitarsi a ratificare le tesi politiche di una minoranza, esercita compiutamente e democraticamente le funzioni sancite dal dettato costituzionale, sommessamente ricordo: è finito il tempo del 'contrordine compagni'".
Il 18 ottobre la Cgil ha convocato l'assemblea generale per stabilire come proseguire la mobilitazione sulla manovra e il salario minimo. "Abbiamo intenzione di fare questa discussione assieme alle altre organizzazioni sindacali", conclude Landini.