Manovra, sindacati in piazza. Sciopero lunedì, Salvini firma la precettazione

Lavoratori in sciopero nel Nord d'Italia. Landini: "Il Paese dovrebbe aprire delle trattative serie e cambiare una legge sbagliata"

di Redazione
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Economia

Sciopero, Salvini firma la precettazione: stop ridotto a 4 ore

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha firmato la lettera di precettazione per ridurre lo sciopero previsto lunedì dalle annunciate 24 ore a quattro, dalle ore 9 alle ore 13". Lo comunica una nota del Mit, sottolineando che "peraltro, non tutti i sindacati coinvolti hanno proposto di incrociare le braccia tutto il giorno".   

Nel comunicato, Salvini osserva che "il diritto allo sciopero è sacrosanto" e auspica "un sempre maggior coinvolgimento di tutte le realtà sindacali da parte delle aziende con l’obiettivo di risolvere i contenziosi". Allo stesso tempo, però, prosegue la nota, "l titolare del Mit è altresì determinato a ridurre al massimo i disagi per i cittadini, anche alla luce di agitazioni che ormai sono diventate molto frequenti, e che colpiscono con particolare insistenza il settore dei trasporti. Troppo spesso", conclude il comunicato, "gli scioperi creano complicazioni proprio nell’ultimo giorno prima del weekend o all’inizio della settimana lavorativa". 

Nel Nord Italia, Cgil e Uil riempiono 40 piazze per protestare contro la manovra

I sindacati di base confermano lo sciopero di 24 ore di lunedì dei mezzi pubblici, dopo il confronto al Mit con il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Lo riferisce la Cub, Confederazione Unitaria di Base.

Intanto lo sciopero generale di Cgil e Uil sulla manovra arriva nel Nord Italia. Incrociano le braccia, per otto ore o per l'intero turno le lavoratrici e i lavoratori delle regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta e Veneto, e sono previste 40 manifestazioni. Esclusi dalla mobilitazione il trasporto pubblico locale e il pubblico impiego che hanno scioperato il 17 novembre.

Al corteo di Brescia partecipa il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al quale sono affidate le conclusioni. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini è in piazza a Torino, dove si tiene il comizio conclusivo.

Dopo gli scioperi e le manifestazioni del 17 e del 20 novembre, la protesta di Cgil e Uil 'Adesso basta!' per alzare i salari, estendere i diritti e per contrastare la legge di bilancio, proseguirà con scioperi e manifestazioni il 27 novembre in Sardegna e il primo dicembre nelle regioni del Sud.

"Il rinvio a martedì della convocazione del governo è un atto di buon senso, ma mi sembra un po' tardiva. Vedremo cosa il governo ha da dirci, fino a ora non c'è stata alcuna possibilità di confronto e trattativa". Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, al corteo di Torino. Ha poi aggiunto. "Se il governo fosse capace di ascoltare il Paese dovrebbe aprire delle trattative serie e cambiare una legge sbagliata e avviare quelle riforme di cui abbiamo bisogno" .

Il leader Cgil ha proseguito, affermando che "le scelte che il governo sta facendo sono sbagliate, stanno portando il nostro paese a sbattere. Non ci faremo intimorire, proseguiremo con la nostra mobilitazione. Credo che la risposta più forte stia arrivando anche oggi dalla partecipazione fortissima con un'adesione altissima in tutte le 40 piazze. La democrazia e i diritti si difendono praticandoli". 

Da Brescia, il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri ha sostenuto che "si continua a provare ad impedire un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Non può esserci qualcuno che dica 'non si può fare' se agiamo nel rispetto della legge. Quella di oggi a Brescia è una richiesta al governo ad ascoltare chi è in difficoltà e chi non è d'accordo". 

"Siamo in piazza anche oggi - ha concluso Bombardieri- perché restano irrisolti i problemi principali sociali ed economici del nostro Paese. La perdita del potere d'acquisto dei salari e delle pensioni, il mancato rinnovo dei contratti, la sicurezza sul lavoro, il fisco, la previdenza. Ecco perché abbiamo indetto questo sciopero generale che, come sempre, è stato fatto nel rispetto delle norme di legge". 

Landini al corteo di Torino

A Torino, una delle cinque manifestazioni del Piemonte, è presente il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Prima della manifestazione Landini ha incontrato i lavoratori della 'Lear' e della 'Te Connectivity', aziende dove sono a rischio complessivamente 600 posti. In piazza Castello previsto anche l'intervento di Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil e dei delegati di otto settori. Le altre manifestazioni anche ad Asti, Cuneo, Novara e Novi Ligure dove c'è lo stabilimento piemontese 'ex Ilva'. I lavoratori di Verbania, Biella e Vercelli partecipano all'iniziativa di Novara. In tutti i cortei c'è uno striscione contro la violenza sulle donne.

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Corteo a Bologna. Dal palco un minuto di rumore per Giulia

Migliaia di persone in corteo a Bologna per lo sciopero contro la manovra indetto da Cgil e Uil. Il corteo partito da piazza XX Settembre ha attraversato via Indipendenza, via Rizzoli e poi si è diretto in piazza Santo Stefano dove si tengono gli interventi dal palco, tra i quali quelli del segretario generale della Fiom, Michele Di Palma. In apertura del corteo lo striscione "Adesso Basta. Sciopero generale". Tra i lavoratori che sfilano, le operaie della 'Perla', con lo striscione 'Ci avete lasciato senza mutande', quelli della 'Marelli', di 'Hera' e tanti altri. Presente anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e il primo cittadino di San Lazzaro, Isabella Conti. Secondo gli organizzatori i partecipanti alla manifestazione sono 15 mila. Dal palco è stato lanciato "un minuto di rumore" in ricordo di Giulia

"Il governo non sta facendo quello che è il suo compito dover fare. Deve dire se sta dalla parte dei lavoratori o dalla parte delle multinazionali. Noi siamo con i lavoratori per cercare di salvare il lavoro ma anche il futuro industriale del paese. Servono politiche industriali che fino ad oggi non ci sono state". Lo ha riferito il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, in corteo a Bologna nel giorno di sciopero. 

"Salvini prendi un frecciarossa e vieni a trovarci qui", gridano dal palco i manifestanti di Cgil e Uil in piazza a Bologna. Tanti gli attacchi al Governo: "Smettetela di prendervela con lavoratori e pensionati - dice un delegato. Pensate ai problemi reali. Vogliamo risposte, basta girarvi dall'altra parte".

A parlare anche le lavoratrici della 'Perla': "Chiediamo di poter lavorare, essendo donne, mamme e mogli vogliamo poter continuare a lavorare per mantenere la nostra indipendenza". Poi tocca a un Rsu della 'Marelli': "Basta con una politica industriale miope e balbettante. Noi continueremo a combattere per la nostra azienda". 

A Genova in piazza anche per la crisi industriale 

Alcune migliaia di persone sono tornate in piazza anche a Genova per la seconda giornata di sciopero generale siglata Cgil e Uil. Il corteo, partito da 'Stazioni Marittime' e arrivato sotto la Prefettura, era aperto dallo striscione "Sciopero nazionale anche in Liguria contro la manovra finanziaria". Tra le rivendicazioni anche quella sulla crisi industriale, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e un richiamo all'emergenza femminicidi. A chiudere la manifestazione sotto la Prefettura un breve comizio di Maurizio Calà, segretario Cgil LiguriaVera Buonomo, segretaria confederale della Uil.

"Siamo in piazza- ha affermato Buonomo- a Genova, come in altre 40 piazza d'Italia, per dire no ad una manovra iniqua e discriminatoria. Lo abbiamo fatto nei pochi minuti che abbiamo avuto a disposizione quando il governo ci ha convocato, sui temi come lavoro, fisco e la previdenza. È chiaro che diciamo basta oggi perché questo è un governo che non guarda le esigenze di lavoratori e pensionati, giovani e donne". 

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