Testamento Berlusconi, 100 mln a Fascina. La mossa alla Del Vecchio per Mfe

L'ex premier si sarebbe tutelato alzando il quorum per le decisioni importanti nel cda di Fininvest. Così fece il patron di Luxottica con Delfin

di Redazione Economia
Mediaset, Pier Silvio Berlusconi e Felice Confalonieri. Foto Lapresse
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Testamento Berlusconi, il rebus villa San Martino ad Arcore

Finiti i funerali di Silvio Berlusconi è già arrivato il tempo del testamento. Le ultime volontà dell'ex premier sono contenute all'interno di un documento sotto la custodia del notaio Arrigo Roveda di Milano. Già nella giornata di lunedì verrà aperta la busta sigillata e si scopriranno le carte sull'eredità. E se per il lascito a Marta Fascina c’è chi ipotizza la cifra di 50-100 milioni di euro più alcune case (forse anche villa San Martino ad Arcore), l’attesa è sulle decisioni che riguardano le aziende. I pretendenti per un eventuale acquisto ci sono. Ma non sembra che per ora la famiglia sia interessata a disfarsi del patrimonio imprenditoriale. Né che ci saranno sorprese nella linea di successione. Il controllo rimarrà saldo nelle mani dei cinque figli di Berlusconi. Che, secondo alcune fonti, ha anche trovato un modo per garantire continuità aziendale e pace in famiglia dopo la sua morte.

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Il tema centrale della successione - riporta il Corriere della Sera - è la divisione di oltre il 60% di Fininvest in capo al fondatore. Se la quota di Silvio Berlusconi venisse assegnata in parti uguali ai cinque figli, la maggioranza della holding di famiglia farebbe riferimento a Barbara, Eleonora e Luigi. Se invece la parte di legittima è stata indirizzata verso Marina e Pier Silvio, che da anni sono ai vertici delle società del gruppo, i figli di Veronica Lario avrebbero il controllo di Fininvest. E qui Berlusconi si sarebbe tutelato come Leonardo Del Vecchio fece con la Delfin. Alzando il quorum per le decisioni importanti fino all’unanimità richiesta per la vendita.

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