Tupperware sull'orlo del baratro: il marchio Usa sommerso da 700 mln di debiti

L'azienda produttrice degli iconici contenitori di plastica per conservare il cibo rischia la chiusura tra debiti, vendite al ribasso e azioni crollate del 95%

a cura della redazione
Economia

Tupperware rischia il fallimento tra l'aumento dei debiti e il calo delle vendite: azioni crollate del 95%

Tupperware, lo storico marchio che ha rivoluzionato la cucina di milioni di famiglie inventando i coloratissimi contenitori da frigo con tappo ermetico, è sull’orlo del fallimento. L'iconica azienda statunitense, con i suoi 77 anni di vita, rischia la chiusura a causa dell'aumento dei debiti e del calo delle vendite. Secondo quanto riporta l'agenzia straniera Bloomberg, sull'azienda grava un debito di quasi 700 milioni di dollari. Mentre le azioni sono crollate di quasi il 50% nell'ultima settimana e del 95% in un anno, per questo è in crisi di liquidità ed è alla ricerca di nuovi capitali per sopravvivere.

Da sempre sinonimo di conservazione degli alimenti, il marchio Tupperware è un'icona internazionale al punto che il nome viene usato per riferirsi a un qualsiasi contenitore di plastica. Eppure, sono anni che l’azienda vive una profonda crisi. Secondo gli addetti ai lavori, la colpa è soprattutto dei dirigenti dell’azienda: in un mercato ipercompetitivo, affollatissimo, pieno di imitatori capaci di produrre a costi inferiori e di vendere a prezzi minori, Tupperware non è riuscita a innovare ed è rimasta ferma, sempre uguale a se stessa, per vent’anni. Una breve rinascita c'è stata durante il lockdown. Quando le persone cucinavano di più a casa, sembrava che i Tupperware fossero tornati di moda, ma il rialzo si è rivelato temporaneo.

Adesso la nuova grande sfida. Il marchio, nato in Florida nel 1946 dall'idea di Earl Tupper, è stato un simbolo della grande intraprendenza dell’imprenditoria Usa grazie ai suoi prodotti. In un periodo in cui i frigoriferi erano poco diffusi e troppo costosi per la maggior parte della popolazione mondiale, Tupperware si è inserita nel mercato con un espediente prezioso, grazie all'utilizzo di nuove materie plastiche per mantenere i cibi freschi più a lungo.

Ma il vero successo di Tupperware si deve non al suo fondatore, bensì a Brownie Wise, la donna che inventò il modello di vendita che portò, letteralmente, il brand in tutte le case prima d’America e poi del mondo. Wise, infatti, ebbe l’idea di vendere il prodotto non in negozi o supermercati ma direttamente nelle case, organizzando piccoli eventi privati. Questi eventi divennero noti come “Tupperware party” negli anni ’50 e ’60, uno dei simboli della rivoluzione consumistica. Il "modello Wise" – venditori porta a porta, tutti freelance pagati con uno stipendio fisso al quale si aggiungevano percentuali sulle vendite – resterà il principale modello di business dell’azienda fino al 2003, anno in cui fu archiviato e superato a causa della crisi che porterà forse alla chiusura di Tupperware.

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