Immobili, ristrutturazioni obbligatorie. Dall'Ue schiaffo ai cittadini

Ristrutturazione edilizia ed efficientamento energetico, le direttive green che mettono in difficoltà i cittadini

di Redazione Economia
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Efficientamento energetico, le direttive Ue

In linea con gli obiettivi di sostenibilità fissati a livello comunitario, l’Ue ha emanato direttive sempre più pervasive per la quotidianità dei cittadini che impongono alcuni nuovi obblighi, molti dei quali rivolti ad attuare un maggior efficientamento energetico. In questa macro area spiccano senz’altro l’obbligo imposto di ristrutturazione delle case per rendere più efficienti le case inquinanti di classe energetica F o anche G in molti casi.

Secondo la nuova legge europea, entro il 2023 tutti gli edifici con questa classe dovranno essere ristrutturati per migliorare la propria classe energetica e ridurre, quindi, le proprie emissioni inquinanti.

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Direttive Ue, l’obbligo di ristrutturazione case, caldaie, cucine e refrigerazione

La nuova legge europea sulla ristrutturazione delle case dovrebbe procedere in maniera graduale. La previsione è che entro il 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe energetica E, la D entro il 2033, mentre al 2040 si dovrà garantire un parco immobiliare a zero emissioni entro il 2050.

Il secondo step riguarda la sostituzione di caldaie e cucine a gas, ma anche dei dispositivi refrigeranti, ovvero condizionatori e frigoriferi. Queste norme stringenti hanno messo in allarme molti cittadini, spaventati dai costi da sostenere per questo genere di adeguamenti.

Direttive Ue: obblighi sì, ma con alcune deroghe

Le direttive green finora emanate, non sono ancora divenute leggi. Ad esempio, l’obbligo di ristrutturazione edilizia non è per tutte le case; godono di una deroga gli edifici di rilevante valore architettonico o storico, le case per le vacanze, le chiese e i luoghi di culto.

In aggiunta, è previsto che ogni Paese membro abbia la facoltà di esentare il 22% degli alloggi sociali di proprietà pubblica se le ristrutturazioni comportano aumenti degli affitti superiori ai risparmi in bolletta, o anche solo per mancanza di manodopera qualificata.

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Direttive green Ue, le polemiche: "Troppo costose"

Secondo alcuni esperti, gli obiettivi green predisposti dall’Ue per l’Italia sarebbero quasi impossibili da soddisfare, perché ben quasi l’80% degli immobili residenziali appartiene a una classe energetica inferiore alla D e la ristrutturazione comporterebbe un enorme dispendio di soldi e tempo.

Ad aggravare la situazione, la mancanza di incentivi e strumenti finanziari adeguati. La sospensione di bonus e finanziamenti decisa dalla stessa Ue per le caldaie non agevola, infatti, il rispetto degli eventuali obblighi Ue nel caso divengano ufficiali a tutti gli effetti. Del resto, su questi punti l’Italia non è la sola “perplessa”. Anche la Germania sta valutando di togliere il suo sostegno agli obblighi imposti dall’Ue per la ristrutturazione edilizia e l’efficientamento energetico.

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