Unicredit: risultati migliori degli ultimi 10 anni e utili a 5,2 miliardi
Il titolo viene prima sospeso per eccesso di rialzo, poi viene scambiato con una crescita di oltre il 7%
Amministratore delegato di UniCredit
Unicredit, risultati da record: utili a 5,2 miliardi
Risultati record per Unicredit, che chiude il 2022 con il milgior bilancio degli ultimi dieci anni. L’utile balza di oltre il 47% e arriva a 5,25 miliardi, mentre i ricavi totali del gruppo sono di 20,3 miliardi, con un margine d’interesse di 10,7 e commissioni a 6,8 miliardi. Grazie al migliorato contesto dei tassi di interesse, al basso costo del rischio, alla riduzione strutturale dei costi e ai progressi compiuti in termini di efficienza patrimoniale, UniCredit annuncia l’utile netto atteso per il 2023, inclusa la Russia, sostanzialmente in linea con l’utile netto di Gruppo del 2022. Numeri di tutto rispetto che hanno, inutile nasconderlo, due cause precise. La prima: l’incremento dei tassi d’interesse avviato dalla Bce che ha portato a un balzo di 250 punti base in quattro riunioni tra luglio e dicembre. Ma non basta: l’altro fattore che ha determinato la crescita di Unicredit ha un nome e cognome, Andrea Orcel.
È il più pagato tra i banchieri, si vocifera che vorrebbe addirittura più soldi. Ma ha cambiato volto a un istituto di credito depresso dalla cura di Jean Pierre Mustier. In meno di due anni Orcel ha saputo indirizzare la banca più “internazionale” verso una nuova giovinezza. La banca oggi ha una capitalizzazione di 32 miliardi, ma le azioni sono state inizialmente sospese per eccesso di rialzo e ora guadagnano oltre il 9%. E in sei mesi hanno guadagnato il 68%. Il piano industriale Unicredit Unlocked, "genera più valore di qualsiasi M&A" ha rimarcato Orcel, "più di qualsiasi aggregazione che potremmo fare". Se si facessero aggregazioni "non devono avere impatti sul nostro piano o sulla distribuzione agli azionisti" ha concluso l'ad.
Tradotto: in questo momento potremmo comprarci chiunque tranne Intesa, ma aspettiamo che le condizioni siano ancora migliori. D’altronde, poco meno di un anno fa la notizia della possibile acquisizione di Banco Bpm “spiattellata” sui giornali rovinò la strategia a sorpresa di Orcel e fece saltare la trattativa. Oggi si parla – di nuovo – di un interessamento di Unicredit per Mps, anche lei rimessa a nuovo dalla cura Lovaglio ma che deve capire che cosa succederà con il tetto allo stipendio fissato per i vertici e con la decisione della presidente di non rinnovare il suo mandato.
Una fonte autorevolissima ha riferito ad Affaritaliani.it che probabilmente Orcel non si farà fregare una seconda volta (anzi, una terza, se si pensa che le interlocuzioni su Mps erano state avviate ma che non si arrivò mai a un tavolo vero e proprio a cui sedesse anche l’allora premier Mario Draghi): è probabile che se l’ad di Unicredit deciderà di muovere su Siena lo farà con un autentico blitz in una notte, per contenere il prezzo da dover versare agli azionisti, evitando speculazioni che farebbero decollare il titolo. Su Mps "sono lieto che ci sia un piano di ristrutturazione" e "se in un futuro molto lontano ci saranno le condizioni vedremo. Oggi non è così" ha commentato sornione Orcel. Sa di avere il coltello dalla parte del manico e non vuole perdere questo vantaggio.
I risultati di Unicredit
La distribuzione agli azionisti di Unicredit per il 2022 è pari a 5,25 miliardi, in crescita di 1,5 miliardi (+40%) rispetto all'anno precedente, con una proposta di dividendo in contanti di 1,91 miliardi. "UniCredit – commenta Orcel - ha conseguito una serie di risultati finanziari eccezionali che dimostrano i progressi significativi nel percorso di trasformazione industriale e la capacità di ottenere performance eccellenti in tutto il ciclo. Abbiamo conseguito un utile netto di 5,2 miliardi di euro sull’intero esercizio, il nostro miglior risultato in oltre un decennio".
"La nostra attenzione alla crescita, alla disciplina dei costi e all'efficienza patrimoniale hanno portato il RoTE al 10,7 per cento, superando l'obiettivo UniCredit Unlocked - sottolinea Orcel -. Questo include accantonamenti significativi e misure proattive prese per potenziare le linee di difesa esistenti, rafforzando il già solido bilancio e la capacità di far fronte alle continue incertezze. Siamo cresciuti per otto trimestri consecutivi, chiara testimonianza della trasformazione di UniCredit che ha dimostrato resilienza e forza".
"La crescita a due cifre dei ricavi netti anno su anno - prosegue - è stata sostenuta da uno slancio commerciale positivo, da un contesto di tassi d'interesse favorevole, dalla riduzione dei costi che non prescinde dagli investimenti per il futuro e nonostante un'inflazione senza precedenti, e da un costo del rischio costantemente basso. Abbiamo chiuso l'anno con un Cet1 ratio contabile del 16 per cento, sostenuto dalla generazione organica di capitale leader nel settore. Intendiamo distribuire 5,25 miliardi complessivamente tra dividendi e riacquisti di azioni proprie per il 2022, con un incremento di 1,5 miliardi rispetto all'anno precedente, ovvero un aumento di oltre l’80 per cento del Dps, fatte salve le debite approvazioni. Stiamo rispettando il nostro impegno verso gli azionisti di una politica di distribuzione sostenibile e attrattiva, mantenendo al contempo la nostra solidità patrimoniale".
L’esposizione cross-border della Russia è stata adeguatamente gestita e ridotta nel corso dell’anno, a costi minimi, complessivamente del 66 per cento circa, ovvero di circa 4,1 miliardi di euro, grazie ad azioni proattive e disciplinate". Lo rende noto Unicredit, diffondendo i risultati conseguiti dal gruppo nel 2022. "UniCredit - sottolinea la banca - è impegnata a mantenere un progressivo approccio di de-risking".
Conclude Orcel: "I progressi verso Net Zero annunciati oggi coronano un anno di evoluzione significativa nel nostro percorso Esg. Continueremo a servire e a sostenere i nostri clienti e le nostre comunità in una transizione giusta ed equa, cercando di essere di esempio in tutte le componenti Esg. Infine, desidero ringraziare tutti i dipendenti per il duro lavoro e l’impegno profusi. In vista del 2023, UniCredit è più forte che mai ed è ben posizionata per conseguire eccellenti risultati. Siamo fermamente concentrati sull'esecuzione di UniCredit Unlocked e guardiamo al futuro con fiducia".