Cronache

Giallo sull’eredità della Lollobrigida. Tra testamento e diatribe giudiziarie

di Antonio Amorosi

Intervista al legale della diva Gina Lollobrigida, Antonio Ingroia. I conflitti con il figlio, il processo all’assistente, l’ex marito, mistero sull’ammontare

L’eredità della diva Lollobrigida. Il caso

Da giorni si è aperta la querelle sull’eredità della diva Gina Lollobrigida. L’apertura del testamento (non si conosce pubblicamente l’entità del patrimonio) ha aperto un nuovo scenario. L’attrice ha destinato metà delle sue fortune al figlio Milko Skofic e metà al factotum Andrea Piazzolla. Ma in questi giorni si sono sentite anche le dichiarazioni del “vedovo” spagnolo, Javier Rigau. Per capire come andrà a finire ne abbiamo parlato con il legale dell’attrice, l’avvocato Antonio Ingroia

“Ci sono due variabili in questo momento. La prima, alla quale potrebbe fare riferimento il figlio, che ha denunciato Piazzolla per circonvenzione d’incapace, è che c’è un processo in corso. Il risultato conseguentemente potrebbe essere che il testamento non è valido per la parte relativa a Piazzolla. Il secondo profilo è quello relativo a questo signore spagnolo di nome Rigau che ha sempre pubblicamente dichiarato che lui non ha nessun interesse economico patrimoniale relativo alla signora Lollobrigida ma d'altra parte, sempre sino a oggi, ha rivendicato il suo ruolo di marito, oggi vedovo, ruolo che non può avere alcuna rilevanza se non ai fini ereditari”

Ma il matrimonio tra Gina Lollobrigida e Rigau non è stato sciolto?

“Sì, per una grazia papale. Era solo un matrimonio canonico senza effetti civili. La grazia papale ha efficacia ab origine e dichiara la nullità del matrimonio che dovrebbe essere decaduto”

Perché dice ‘dovrebbe’?

“Perché nonostante tutto c’è la tesi di Rigau e dei suoi avvocati. Sostengono che l'annullamento avrebbe avuto un’efficacia successiva, non ab origine, sarebbe cioè applicabile per il periodo successivo alla grazia ma fino a che non è intervenuta questa il matrimonio sarebbe stato valido”

Quindi?

“Essendo valido sarebbe stata regolare la trascrizione che Rigau ha fatto presso il registro civile di Barcellona. Lui però non ha mai fatto una trascrizione in Italia. Quindi un'altra questione è vedere se la trascrizione del registro civile di Barcellona sia valida anche in Italia”

Questione intricata...

“E c'è pure un altro problema.

Ah ecco!

“C'è una scrittura privata prematrimoniale. Quando Gina Lollobrigida voleva ancora sposarsi perché a non certo punto non voleva più, i due si erano vincolati reciprocamente a non trascrivere effetti civili. Quindi il matrimonio avrebbe dovuto avere solo effetti canonici. In questo senso Rigau avrebbe violato la scrittura. Tra l'altro c'è anche una clausola sanzionatorie che prevede 2 milioni di euro di sanzioni a carico di chiunque violi la scrittura prematrimoniale che può essere fatta valere anche per gli eredi. Quindi teoricamente si potrebbe fare valere contro Rigau ma Rigau a sua volta dice che lo ha fatto solo perché Gina Lollobrigida, avendolo denunciato, aveva violato il dovere di riservatezza che quella scrittura patrimoniale prevedeva. Insomma se Rigau dovesse andare avanti si apre il vaso di Pandora e non se ne esce più o chissà quando”

Ma è molto probabile che Rigau vada avanti…

“Lui ha annunciato una conferenza stampa che farà in settimana e che a suo dire ripristinerà la verità, eccetera eccetera”

Lei ha seguito Gina Lollobrigida finché era viva. Da quel che ricorda, quali erano le intenzioni dell'attrice?

“Prima di tutto avrebbe voluto diseredare il figlio perché la cosa che maggiormente gli rimproverava era che quando è scoppiata questa ‘guerra’ con il signor Rigau il figlio si è schierato con Rigau anziché con lei. Questa cosa lei non l'ha mai perdonata. Queste vicinanze si sono viste anche al funerale, con il figlio che era con Rigau in prima fila...”

Ma la Lollobrigida era comunque costretta a dare il 50% dell’eredità al figlio…

“Giustissimo. Io le spiegai che ovviamente non c’era nessun modo per diseredare il figlio, almeno in Italia, si potrà fare in America ma non da noi…”

Se non vendendo le proprietà?

“Esatto. Questa è stata probabilmente un'idea, un’escamotage che lei ha cercato di coltivare per non far mettere le mani del figlio sul patrimonio però dall'altra parte ha cercato di governare questa situazione. Per cui sapendo che comunque la legge italiana riconosceva al figlio il 50% glielo ha scritto nel testamento, in modo che non ci dovesse essere una causa post mortem se il figlio avesse fatto valere questo diritto. Il figlio così può essere soddisfatto, per questa via”

Cosa accade ora?

“Il processo a Piazzola è alle battute finali. Si va verso la discussione, per cui è probabile che il figlio stia aspettando l'esito del processo. Immagino che se dovesse andare male per Piazzolla, dovesse cioè essere condannato, sarebbe più facile per il figlio chiedere l’esclusione di Piazzolla dall’eredità”