UniCredit, voci di Opa sul Banco. "Bpm al top. M&A ha senso se coinvolge Mps"

Tornano a circolare i rumors di mire della banca di Orcel sul gruppo di Castagna. Secondo lo strategist di Ig Longo l'M&A avrebbe senso solo se coinvolgesse Mps

di Andrea Deugeni
Economia
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Secondo le indiscrezioni dietro le fiammate in Borsa del titolo Banco Bpm ci sono le attese per un'imminente mossa di UniCredit

Aria di grandi manovre nel risiko bancario sull’asse Piazza Gae Aulenti-Piazza Meda nel cuore della City milanese? Siamo alla vigilia di un’Opa di UniCredit sul Banco Bpm? Stamane, secondo il Messaggero, in Borsa, che nelle sedute scorse ha premiato la banca guidata da Giuseppe Castagna con un solido rialzo dell’8% dopo i buoni conti del 2021 che hanno consentito al gruppo di annunciare anche un payout ratio del 50% a 19 centesimi per azione (superiore al target del 40% del piano industriale annunciato a novembre dello scorso anno), si ipotizza di mire del gruppo guidato da Andrea Orcel sul Banco. Fiammata del titolo che però si inserisce in un contesto di ottimi risultati di bilancio per tutto il settore bancario grazie alla forza del rimbalzo dell’economia tricolore e in momento in cui a Piazza Affari i titoli bancari sono tornati nuovamente sugli scudi spinti dalla prospettiva di un rialzo dei tassi entro l'anno, con la Bce che ha congelato la discussione sulla normalizzazione della propria politica monetaria in attesa delle nuove stime sull’inflazione per il 2023 e 2024 a marzo.


 

Sempre secondo il quotidiano romano, nei piani alti della finanza c’è chi non esclude che a cavallo del weekend UniCredit possa farsi avanti con una proposta di acquisizione dell'istituto di Piazza Meda. Una voce che corre anche in ambienti del governo. “Sentendo vari operatori non ho visto circolare notizie di questo genere, però il tema di fondo resta anche il senso dell’operazione: stiamo parlando di un istituto, Banco Bpm, molto esposto nel Nord, concentrato in Lombardia, area su cui UniCredit è già forte. Quindi in questo disegno includerei Mps, guardando con estrema attenzione quanto successo nella banca controllata dal Tesoro nello scorso weekend”, spiega Vincenzo Longo, market strategist di Ig.


 

“La sostituzione ai vertici della banca senese di Guido Bastianini con Luigi Lovaglio potrebbe essere una manovra preparatoria a un’altra operazione che coinvolga anche Mps, visto che in tasselli rimasti da completare in Italia sono pochi. Rocca Salimbeni deve trovare un’allocazione”, aggiunge Longo, secondo cui “al momento un’ipotetica operazione di M&A sul settore bancario UniCredit-Bpm, oltretutto in ritardo visto il cambio dello scenario macroeconomico, deve trovare uno sbocco anche per Mps”.


 

Longo infine nota come “sempre in questo momento a livello di pricing, il titolo Banco Bpm, superiore ai 3,2 euro, ha toccato un massimo che non vedeva da oltre 5 anni, se consideriamo i prezzi ricalcolati dopo l’unione con il Banco Popolare". "Dal minimo di un euro del 2020, il prezzo delle azioni ha triplicato”, ha concluso l'analista.

Intanto a Piazza Affari, Banco Bpm non apre e fa segnare un +8% teorico (a 3,495 euro da 3,234 euro della chiusura di ieri), proseguendo la sua cavalcata. UniCredit, invece, cede lo 0,8% attestandosi a 15,71 euro.

Secondo gli analisti di Equita, l'ipotesi di aggregazione per gli esperti "avrebbe un forte razionale industriale in quanto rafforzerebbe in modo significativo il posizionamento competitivo di UniCredit in Italia in termini assoluti (quota di mercato dall`11% al 18%), specialmente al Nord (quota di mercato dal 10% al 20%), riducendo il gap rispetto a Intesa Sanpaolo. In base ai nostri calcoli, l'entità combinata avrebbe un CET1 in area 13% e un buffer rispetto allo SREP di circa 400 punti base". 

@andreadeugeni

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