Usa soffocati dal debito e Cina in crisi. Il mondo verso il tracollo economico

La sconvolgente analisi finanziaria globale dei mercati: dall'Africa alla Cina, il mondo va verso un tracollo economico epocale

di Ezio Pozzati
Economia

Dall'Africa alla Cina, passando per gli Usa. L'analisi dei grandi mercati finanziari disastrati

Da qualche tempo sto monitorando i mercati finanziari e immobiliari delle varie Nazioni e Continenti, cercherò di essere il più sintetico ed il più esaustivo possibile. Iniziamo dagli Stati Uniti d'America che sono sempre stati un faro guida per le economie mondiali ed un riferimento valutario. Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito a una deregulation sistematica del mondo finanziario americano, con conseguenze che hanno coinvolto tutto il pianeta ed ancora ne sta soffrendo.

A causa di politiche poco accorte nei confronti della popolazione, ma molto attente alle esigenze dei ricchi; si è cominciato a sottrarre risorse che potevano essere destinate al mondo del lavoro (con un debito pubblico del 116,9%) e nel contempo si è preferito fare scelte in forme assistenziali per i più disagiati (leggi Food Stamp, la SNAP, la TANF o la LIHEAP, ma ve ne sono numerose altre), la Medicare (destinata ai cittadini con redditi bassi) e la Medicaid (che copre gli over 65 ed i disabili) e a malapena tamponano le esigenze di una popolazione che si sta avviando ad avere un numero di disoccupati in continua e costante crescita soprattutto fra la popolazione afroamericana e quella senza una istruzione universitaria o senza una specializzazione.

Per ultimo c'è il problema dell'inflazione che è stata gestita dalla Federal Reserve come se fosse il male assoluto e questo ha portato ad una forte restrizione nei consumi ed al conseguente fallimento di migliaia di aziende, al licenziamento dei dipendenti creando nuovi disoccupati. Al momento, non si intravedono particolari sviluppi in senso positivo.

Cina

I problemi dei cinesi, negli ultimi 12 mesi, si sono acuiti vuoi per il crollo del settore immobiliare (meno 36% nelle vendite), il crollo delle azioni della Country Garden Holdings senza dimenticare la Evergrande. Della disoccupazione non è dato sapere. A tutto questo va aggiunta la caduta del commercio cinese (import-export per circa il 20%) alla quale ben si integra la sfiducia generalizzata degli investitori e, come se non bastasse, c'è un sentore di venti di guerra, a cui potrebbe aggiungersi un crollo dei mercati finanziari. Probabilmente lo stesso discorso vale per tutto il Sud Est Asiatico, Giappone compreso.

Africa

Sono circa una decina i focolai accesi fra guerre civili ed etniche, poi vi è una corruzione strisciante e sistemica oltre all'assalto a tutte quelle Nazioni che detengono miniere d'oro, di diamanti, di uranio, di coltan (minerale per far funzionare i telefonini) o per trivellare il petrolio o il gas naturale ecc. La piaga della povertà, innescata dalle guerre e dalla mancanza di sviluppo porta direttamente ad una conseguenza: l'esodo verso l'Europa e l'Italia ne è buon testimone.

India

Con una popolazione che supera l'1,361 miliardi di persone da oltre un decennio ha una crescita media del PIL del 7% e si sta “specializzando” nell'istruzione soprattutto universitaria della classe giovane della popolazione, anche se soffre da sempre di una subcultura e povertà di parte degli abitanti, circa 186 milioni di individui.

Russia

La blitz krieg (guerra lampo) mancata sta assottigliando le capacità economico-finanziarie di Mosca, dovute dalle mancate entrate in gran parte dovute dagli idrocarburi (circa il -70%). Un altro esempio è la quotazione euro/rublo: 11 marzo 2022, € 0,006 per 100 rubli; 23 settembre 2022, € 0,018 per 100 rubli; 13 agosto 2023, €0,009 euro per 100 rubli; quindi, con una significativa perdita del 50%. Probabilmente a poco servirà alla Banca Centrale russa aumentare i tassi d'interesse perché una economia di guerra non porta soldi alle casse dello stato. Forse quello che non possono le bombe potrebbe essere determinante da parte del settore finanziario. Soros docet.

Brics

(Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) alla quale ultimamente si sono aggiunte l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Bahrein, l'Algeria e l'Egitto che vorrebbero sostituire, nelle transazioni, il dollaro americano con un'altra valuta e probabilmente in uno scenario di recessione o di deflazione ciò potrebbe accadere.

Argentina e America Latina

Buenos Aires da oltre un ventennio fa fatica a trovare una quadra per la propria economia, nonostante abbia un settore agro-alimentare di tutto rispetto, con risorse naturali molto interessanti, ma pare che queste ultime non siano più in mano al Governo e per ultimo una inflazione monstre del 110% e a ben poco serviranno finanziamenti se non saranno mirati, controllati e avulsi da corruzione (?).

Il resto dell'America Centrale e del Sud America, tranne qualche piccola eccezione, vive costantemente di problematiche dettate da politiche insignificanti, poteri gestiti dai narcos e dalla delinquenza in generale seguita da una povertà estrema. Infine, le loro risorse primarie sono gestite da cartelli che se ne infischiano altamente delle convenzioni ONU e dei trattati per la salvaguardia delle popolazioni indigene, del clima e della natura.

Alla fine rimane l'Europa

Gli ultimi dati economici ci dicono che sia le crescite dei PIL sia le diminuzioni o i rallentamenti non sono uniformi nei Paesi aderenti. Le motivazioni sono da una parte semplici dall'altra complesse. Comunque sia l'Europa sta attualmente vivendo senza una adeguata programmazione politica economica uniforme e lungimirante, le varie direttive vengono imposte più sulla scia dell'emotività rispetto alla razionalità, generando confusione e instabilità, poi, per non farci mancare niente, rimane il dogma del 2% della BCE, sorda a qualsiasi richiamo.

Troveremo una via d'uscita possibilmente indolore o ci stiamo avvicinando verso il baratro di un'economia mondiale che “necessita” di una sferzata o di un tracollo a livello planetario per arrivare verso un Nuovo Ordine Mondiale? Quanto scritto, nel modo più stringato possibile, è anche frutto di vita vissuta e non di solo studio sui libri.

Chiudo con una citazione di Arthur Bloch (lo scrittore de: La Legge di Murphy):

  1. Se è verde o si muove, è biologia.
  2. Se puzza, è chimica.
  3. Se non funziona, è fisica.
  4. Se non si capisce, è matematica.
  5. Se non ha senso, è economia o psicologia.

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