Zoom, è tempo di maxi tagli: la piattaforma licenzia oltre 1.000 dipendenti
La società di videoconferenze accusa, come altre Big-tech, il "ritorno alla normalità" dopo il boom avuto durante la pandemia
Zoom, dopo il boom arrivano i licenziamenti. Il ceo: "Abbiamo commesso errori"
Neppure Zoom fa sconti. La società delle videoconferenze, che ha avuto un’impennata durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, come tante altre realtà tecnologiche corre ai ripari per tagliare i costi. E quei “costi” sono per lo più a spese dei lavoratori, visto che l’azienda ha annunciato il taglio di 1300 posti di lavoro, il 15% della sua forza totale.
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È stato proprio il ceo, Eric Yuan, in un post sul blog della società, ad annunciarlo: "Abbiamo lavorato senza sosta per rendere migliore Zoom per i nostri clienti. Ma abbiamo anche commesso errori. Non abbiamo trascorso abbastanza tempo ad analizzare se stavamo crescendo in modo sostenibile", ammette parlando di un mondo che si sta adattando alla post-pandemia e dell'incertezza globale che pesa sui clienti della società. L'amministratore delegato ha anche affermato che i tagli avranno un impatto su tutte le organizzazioni di Zoom e ai dipendenti licenziati verranno offerte fino a 16 settimane di stipendio e copertura sanitaria.
Zoom, oltre i tagli ai posti di lavoro via anche bonus aziendali e riduzione degli stipendi
La notizia dei tagli, come riporta Repubblica, è stata accolta da un boom del titolo in Borsa: +6%, dopo il tracollo del 47% nei dodici mesi precedenti. Yuan, peraltro, ha assicurato che parteciperà ai tagli rinunciando al 98% del suo salario base (300mila dollari l'anno scoros) e rinuncerà al bonus per il 2023; la sua retribuzione totale era stata di 1,1 milioni nel 2022. Anche gli altri top manager taglieranno del 20% la loro remunerazione base.