Fedez-Rosa Chemical, amplesso mimato. Sanremo, variabile fuori controllo

Fare piazza pulita in Rai

Di Giuseppe Vatinno
Spettacoli

Il rapporto sessuale mimato tra Fedez e Rosa Chemical è veramente troppo

 

Ormai Sanremo non è più un festival musicale ma un caravanserraglio in cui accade di tutto e di più.

È la cartina di Tornasole di un Paese fuori controllo in cui tutto è permesso e tutto è lecito purché colpisca e dia visibilità mediatica.

Sanremo è il cattivo maestro che fa proseliti e attacca e corrode il tessuto della società italiana.

E la Gomorra della Versiglia.

Non bastavano gli spaccatori di palchi e gli emuli di Rocco Siffredi, come Angelo Duro, che oltretutto dell’attore usurpa tutto a cominciare dall’inadeguato nome, come l’impietosa calzamaglia ha ampiamente dimostrato.

Non bastavano gli abitini milionari finto nudo della Ferragni con lagnosi monologhi da nonnetta in livore, ora ci mancava pure il gran finale e cioè l’amplesso e il bacio tra Fedez e Rosa Chemical sul palco dell’Ariston.

Allora cosa è successo?

Questo seguace in sedicesimo dei Rosa Croce è sceso dal palco si è avvicinato a Fedez si è seduto su di lui ed ha mimato un atto sessuale, cogliendo lo stesso pubblico di sorpresa.

Poi ha trascinato il rapper sul palco e lo ha baciato appassionatamente in bocca, con slinguazzamento multiplo e saltelli di gaudio. Successivamente, la Ferragni presentando la canzone successiva ci ha regalato un: “non ho parole” a cui, ricordando la lagna del discorso inaugurale, si dovrebbe rispondere: “meglio!”.

Subito dopo sui social ed affini si è scatenato il finimondo per capire se la Ferragni e il marito avessero litigato, se ci fosse risentimento nella supposta cornuta, oppure fosse tutta una messinscena ad uso e consumo del pubblico e dei media.

Questa volta non è bastato più il bacio triplo carpiato ma si è sentita la necessitò di mimare un atto sessuale vero e proprio, cosa veramente inusitata.

Ma non perché tutto questo è avvenuto tra uomini ma perché lo sarebbe stato anche tra eterosessuali solo che, nel mondo alla rovescia del politically correct, tale rappresentazione di volgarità è concessa solo al mondo omo, tra l’altro.

Una minoranza ha ribaltato il banco e si è presa tutto.

Si tratta di qualcosa che ha a che fare con la cancel culture, con i continui eccessi, con un concepire la vita come una continua (finta) trasgressione.

Ormai la vera trasgressione invece è essere normali. È trasgressivo sommamente non avere tatuaggi, è trasgressivo avere un partner dello stesso sesso, è trasgressivo bere acqua, è trasgressivo non drogarsi, è trasgressivo non accoppiarsi in continuazione come salamandre in calore.

A questo ha condotto la rappresentazione del mondo alla rovescia.

Liquame che viene dagli Usa ma che in Europa e particolarmente in Italia trova grande usbergo, in una nazione per tanti versi ancora provinciale.

E poi c’è il problema Rai e c’è il problema Amadeus.

Il festival è stata solo una vetrina di volgarità, con un conduttore che sembra sempre di più Fabio Fazio che tira il sasso e nasconde la mano.

Benigni ha fatto la solita tirata pro Costituzione, dimenticando di quando la voleva cambiare con Renzi che lo portava in cambio alle cenette con gli Obama’s.

Sanremo è stato un continuo tiro al piccione della sinistra.

Il centro – destra ha vinto le elezioni. Gli italiani hanno espresso chiaramente la loro voglia di cambiamento. Che si aspetta a fare piazza pulita in Rai?

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