Morlacchi a Lucarelli: “Nervosa per il fidanzato che balla con un’altra"

Dopo il caso di Memo Remigi che palpa in diretta la Morlacchi, va avanti lo scontro tra la cantante e la giornalista

Selvaggia Lucarelli - Jessica Morlacchi (foto Ipa)
Spettacoli

Jessica Morlacchi contro Selvaggia Lucarelli dopo il caso Memo Remigi 

Continua lo scontro pubblico tra Jessica Morlacchi, palpata in diretta tv da Memo Remigi, e la giurista di “Ballando con le stelle” Selvaggia Lucarelli. La giornalista nei giorni scorsi aveva criticato la cantante (dopo aver condannato l’atteggiamento di Remigi) perché in passato aveva fatto “faccette annoiate quando si parla di sessismo (non era la prima volta) e prenda la parola per dire che le donne non si palpano e non si chiamano 'tro.e', perché sono cose gravi allo stesso modo”, riferendosi al caso di Iva Zanicchi che, qualche settimana prima, aveva definito “tro.a” poprio la Lucarelli.


 

“Mi sono capitati sotto mano più post… Che dire… Immagino il nervosismo che ti pervade quando si vede ballare il proprio fidanzatino con la bellissima ballerina. Quindi ci sta… Poi magari subentra anche il ciclo. Poi in questo caso si parte da una base di “veleno d’animo” puro. Insomma, comprendo comprendo…”. Scrive la Morlacchi su Instagram con chiaro riferimento a Selvaggia Lucarelli e al suo fidanzato Lorenzo Biagiarelli, concorrente a “Ballando con le Stelle” insieme alla danzatrice professionista Anastasia Kuzmina.

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“Quando è scoppiato il caso Memo Remigi – ha replicato la Lucarelli – ho scritto che per me Memo Remigi poteva starsene a casa come deciso dalla Rai senza rimpianti e andava bene così, ma che la vittima del suo palpeggiamento aveva molto da imparare da questa vicenda. E lo dicevo perché la vedevo sempre ridacchiare e scocciarsi quando si parlava di epiteti sessisti a me rivolti, la vedevo sempre dalla parte dei maschi”.

“L’avevo – continua - quindi invitata a riflettere perché che sia una palpata o un “troi*”, la matrice è la stessa (qualche analfabeta funzionale ha capito che assolvessi Remigi, che mestizia). Piccata dalle mie osservazioni, oggi scrive questa specie di disastro sessista tra pregiudizi avvilenti su invidie femminili e acidità da mestruazioni”. “Appunto, non sbagliavo. Si può essere vittime di Memo Remigi e pensare come Memo Remigi, non c’è nulla di strano. Ma molto di deprimente. Fossi in Serena Bortone mi sceglierei affetti meno instabili, in futuro“, ha concluso la Lucarelli.

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