Argentina: Javier Milei, trumpista paragonato a Bolsonaro, vince le primarie

Argentina, alle primarie presidenziali vince l’ultraliberista Javier Milei

di Redazione
Javier Milei (foto Lapresse) ha vinto le primarie in Argentina
Esteri

Javier Milei, il leader di estrema destra che ha vinto le primarie in Argentina

Clamorosa vittoria dell’outsider Javier Milei alle primarie presidenziali dell'Argentina, candidato ultra-liberista della coalizione La libertà avanza (Lla), che ha raggiunto il 30% delle preferenze, ora affronterà da favorito la corsa per la presidenza della Repubblica alle elezioni del 22 ottobre.

Un risultato che rappresenta un vero e proprio terremoto politico:  Javier Milei viene considerato il “Jair Bolsonaro argentino".

Argentina: effetto trionfo Milei, banca centrale svaluta peso del 18%

La vittoria dell'economista di ultradestra Javier Milei che tra le altre cose è a favore dell'abolizione della banca centrale argentina e della 'dollarizzazione' della valuta si è fatta sentire sui mercati in Argentina. Per far fronte alla situazione economica e anche a causa degli effetti della vittoria di Milei sui mercati, la Banca centrale dell'Argentina ha deciso oggi di aumentare del 22% il tasso di cambio ufficiale facendo in modo così che il peso rispetto al dollaro venga scambiato a 350 pesos argentini. Il cambio resterà fisso fino al 22 ottobre, giorno in cui si svolgerà il primo turno delle elezioni presidenziali in Argentina. Questo aumento del tasso di cambio significa svalutare il peso del 18%. La Banca centrale argentina, inoltre, ha deciso di aumentare di 21 punti percentuali il tasso ufficiale di sconto portandolo al 118%.

Argentina: trionfo del trumpista Javer Milei alle primarie per le presidenziali

Choc politico in Argentina, dove l'economista di ultradestra Javier Milei è risultato il più votato alle primarie per la scelta dei candidati alle presidenziali di ottobre. Ammiratore dell'ex presidente americano Donald Trump, il 52enne Milei si dichiara nemico di ogni casta politica, nega il cambiamento climatico, considera l'educazione sessuale un complotto contro la famiglia, vuole vietare l'aborto, liberalizzare il possesso di armi e 'dollarizzare' l'economia argentina. Unico candidato del partito populista e ultraliberista "La libertad avanza", il 52enne Milei ha ottenuto il 30% dei voti alle primarie che si sono tenute ieri in Argentina, un appuntamento al quale partecipano tutti i partiti e che solitamente è un buon indicatore degli orientamenti dell'elettorato in vista delle presidenziali di ottobre. Secondo partito più votato, con il 28%, è la coalizione conservatrice di opposizione Juntos por el Cambio, dove è stata scelta l'ex ministra dell'Interno Patricia Bullrich (con il 17%). Al terzo posto si piazza il partito peronista di sinistra al governo Union por la Patria con il 27%. Qui si è affermato il ministro dell'Economia Sergio Massa, con il 21,3%. Noto volto televisivo, detto El Peluca (il parrucca), per la sua folta capigliatura, l'istrionico Milei era dato al 19% nei sondaggi. Ma a sorpresa ha battuto tutti, capitalizzando la sfiducia degli elettori verso la classe politica in Argentina, dove l'inflazione annuale arriva al 100% e la povertà è in crescita. "E' la fine della casta inutile, parassita e corrotta che governa l'Argentina", ha giubilato Milei, promettendo di "ricostruire il paese" se sarà eletto.

Nato a Buenos Aires da una famiglia modesta discendente da italiani, Milei è stato a lungo un docente universitario di macroeconomia. Nel 2014 ha cominciato ad apparire regolarmente in programmi televisivi e radiofonici. Prima attaccava il presidente conservatore Mauricio Macrì, poi ha preso di mira il successore peronista Alberto Fernandez. E nel 2021 è stato eletto deputato.

Affine a Trump e all'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha partecipato ad eventi del partito di ultradestra Vox in Spagna. Mancano ancora due mesi al primo turno delle presidenziali, fissato per il 22 ottobre. Bisognerà vedere se Milei, che quel giorno festeggia il compleanno, riuscirà a mantenere il buon risultato delle primarie. Il voto di ieri segna comunque uno spostamento a destra dell'elettorato. La conservatrice Bullrich, 67 anni, che spera di riconquistare parte dei voti di Milei, ha sconfitto nel suo partito l'avversario centrista Horacio Rodriguez Larreta, sindaco di Buenos Aires. Più in salita la strada del 51enne Massa, che ha sconfitto facilmente l'avversario interno Juan Grabois, su posizioni più a sinistra. Ministro dell'Economia, si candida a succedere al presidente Fernandez, che ha scelto di non ripresentarsi. Il suo incarico lo pone in una situazione difficile, dati i problemi economici dell'Argentina.

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