Cina: scomparso Bao Fan, il mega banchiere dei miliardari tech

Nuova sparizione a Pechino, segnale inquietante per i colossi tecnologici

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Scomparso il noto miliardario Bao Fan, crollano azioni della China Renaissance

Uno dei più noti miliardari cinesi, Bao Fan, è scomparso: negli ultimi giorni, il capo della China Renaissance Holding è risultato irreperibile, ha fatto sapere la sua società, che ha tra i clienti alcune tra le principali aziende hi-tech come Didi e Meituan. La notizia ha avuto contraccolpi sul mercato finanziario con il crollo delle azioni della società di investimento.

La China Renaissance Holding fondata da Bao Fan ha confermato di non essere riuscita a contattarlo e di non essere a conoscenza di informazioni sulla possibilità che la sua scomparsa possa essere collegata a operazioni del gruppo. La notizia ha avuto forti ripercussioni sulle azioni della società: il titolo è arrivato a perdere il 50% alla Borsa di Hong Kong, prima di riguadagnare parzialmente terreno, chiudendo con un pesante calo del 28,2%.    

La scomparsa del banchiere di investimenti riapre gli interrogativi sul pugno di ferro utilizzato da Pechino negli scorsi anni sul mondo del fintech, che aveva visto sotto i riflettori Ant Group, il braccio fintech del gigante dell'e-commerce Alibaba. Bao Fan non è il primo caso di un uomo d'affari scomparso improvvisamente, negli ultimi anni. Già nel 2015 erano stati almeno cinque i dirigenti di grandi gruppi cinesi a sparire: tra questi c'era anche Guo Guangchang, presidente del gruppo Fosun, di cui poi è emerso che stava collaborando con alcune indagini in corso.    

Negli anni successivi, indagini sui grandi nomi della finanza cinese avevano colpito anche Wu Xiaohui, genero dell'ex leader Deng Xiaoping, per il crac del colosso delle assicurazioni Anbang, e l'ex enfant prodige della finanza cinese, Xiao Jianhua, condannato lo scorso anno - poche settimane prima dell'apertura del ventesimo Congresso del Partito Comunista Cinese - a tredici anni di carcere per corruzione.    

Bao Fan è stato in passato anche dipendente di Morgan Stanley, prima di fondare China Renaissance nel 2005, secondo quanto da lui stesso dichiarato in un'intervista lo scorso anno nella quale evidenziava le caratteristiche del suo gruppo, ovvero "sognare in grande", "ottenere risultati" e "divertirsi", con una logica da "lupo" nel mondo degli affari, ma senza trascurare il contributo che il suo gruppo poteva dare allo sviluppo della Cina.

Dal 2018, China Ranaissance è quotata alla Borsa di Hong Kong, e Bao Fan si era conquistato la fama a livello nazionale per i suoi investimenti nel mondo tech cinese. La società figurava come adviser per l'ingresso in Borsa di alcuni grandi nomi della galassia di internet cinese: tra questi c'è l'Ipo di Didi Chuxing a Wall Street del giugno 2021, che ha innescato la stretta di Pechino sul gigante cinese delle auto a chiamata, conclusasi solo il mese scorso, con la revoca del bando per la registrazione di nuovi utenti.

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