Crisi russa, Biden rimedia e telefona a Meloni. Invito ufficiale a Washington

Il presidente degli Stati Uniti punta sull'Italia per la stabilità in Africa. L'incontro alla Casa Bianca a luglio

Di Giuseppe Vatinno
Esteri

Crisi russa, la mission per Meloni in Africa e l'incontro ufficiale

Ieri avevamo parlato, con la dovuta evidenza, dell’incredibile “errore atlantico” compiuto dal presidente Biden durante la crisi russa di fine settimana. Infatti il presidente Usa aveva chiamato per consultazioni Sunak (UK), Scholz (Germania) e Macron (Francia) ma non Giorgia Meloni. Un errore atlantico quello di lasciarci fuori. Ieri sera Biden ha rimediato alla gaffe chiamando il premier italiano, dopo che lo stesso ex ambasciatore Usa alla Nato Kurt Volker aveva parlato di “cattive abitudini”.

La nota di Palazzo Chigi chiarisce che: “Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti Joseph R. Biden. Il colloquio si è focalizzato sul sostegno all’Ucraina e sugli ultimi accadimenti in Russia. Biden ha chiesto a Meloni lo scenario sull’impegno dell’Italia nel Mediterraneo, sulla collaborazione con l’Unione europea per la stabilità in Africa. Grande attenzione è stata dedicata al quadro della crisi in Russia e al suo impatto legato alla presenza del gruppo Wagner in Africa. Meloni e Biden hanno ribadito i profondi legami tra le nostre Nazioni, la solidità dell’alleanza transatlantica, l’unità della NATO, temi che saranno discussi nel prossimo vertice di Vilnius”.

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La telefonata sposta il focus su una pletora di temi che comunque fanno riferimento anche a quello che è successo in Russia, chiedendo alla Meloni del coinvolgimento dell’impegno dell’Italia del Mediterraneo e facendo risaltare l’importante impegno a Vilnius in Lituania del prossimo 11 e 12 luglio. E questo è un punto importante perché dei Paesi G7 e più vicini all’America l’Italia è l’unico che presidia quello che i romani chiamavano significativamente “mare nostrum”.

L’Italia è un crocevia di influenze e copre l’aria sud –est della Nato, oltre che naturalmente dell’Unione Europea. Quindi il nostro Paese è assolutamente determinante per gli equilibri geopolitici, soprattutto in questo periodo di guerra. La Russia ha storicamente una forte influenza in Africa da far risalire addirittura al periodo sovietico e al terzomondismo con cui Mosca sobillava e Paesi in via di sviluppo. La Wagner è molto attiva nel Continente Nero che può essere vista come la sua vera base strategica. Per questo Biden ha voluto – nel dialogo col premier - “assegnare” un compito atlantico al nostro Paese. Una attività che solo l’Italia per la sua esperienza e per la sua dislocazione di “portaerei nel Mediterraneo” può compiere efficacemente.

In un anno Giorgia Meloni è riuscita nella difficile impresa di far guadagnare all’Italia un ruolo determinante nello scacchiere mondiale e viene da sorridere dei tempi in cui Giuseppe Conte, premier giallo – verde, si sbracciava inutilmente verso il presidente Usa Donald Trump che lo ricambiava storpiandone il nome in “Giuseppi”. Era quello un tentativo “all’amatriciana” di avere uno spiraglino di visibilità internazionale senza impegnarsi, nella classica visione dilettantistica dei Cinque Stelle. Ora Roma è tornata a contare ma lo ha fatto nel campo concreto del pragma, cioè dell’azione e non in quello friabile e subdolo dell’ideologia, come era avvenuto in passato. A quanto avvenuto ieri sera c’è poi da aggiungere una ciliegina sulla torta e cioè la conferma della prossima visita ufficiale che la Meloni compirà a Washington nel mese di luglio.

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