Elezioni in Polonia: ecco il voto che può spaccare definitivamente l'Ue
La destra di Morawiecki convinta che Berlino trami per favorire la vittoria del liberale Tusk: la rottura rischia di far implodere il blocco occidentale
Rottura tra Varsavia e Berlino: le elezioni in Polonia spaccano l'Ue
Dopo la prima picconata dalla Slovacchia, si prepara la seconda. E questa potrebbe essere ancora più forte, con conseguenze esiziali per l'unità di un'Unione Europea che pensa ad allargarsi ma che rischia di implodere al suo interno prima di ampliare la propria giurisdizione. Domenica 15 ottobre si vota in Polonia, un paese chiave per gli equilibri economici, politici e geopolitici non solo dell'Europa orientale, ma di tutto il blocco e della tenuta delle relazioni con gli Stati Uniti. Senza contare il ruolo decisivo ricoperto sulla guerra in Ucraina.
Il voto è decisivo non solo per la Polonia in sé, ma anche nei rapporti con la Germania e dunque nel ruolo della tradizionale guida dell'Ue all'interno del continente. In lotta per conquistare un terzo mandato senza precedenti, il governo nazionalista polacco ha infatti preso di mira proprio la Germania, alleato della Nato e principale partner commerciale. In che modo? Tra le altre cose, i leader del partito di governo Diritto e Giustizia (PiS) hanno accusato la Germania di cercare di imporre da Berlino la politica del governo polacco su qualsiasi tema, dall'immigrazione al gas.
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Un modo per conquistare voti in una corsa più serrata del solito, ma che rischia di avere conseguenze sulla tenuta di tutta l'Ue. La faida ha incrinato il fronte europeo ampiamente unito a sostegno dell'Ucraina contro l'invasione russa, mandando in fumo un piano per un impianto congiunto polacco-tedesco di riparazione di carri armati a beneficio di Kiev.
La destra polacca convinta: "Berlino vuole la vittoria di Tusk"
La leadership populista del PiS sostiene inoltre che la Germania stia complottando per riportare al potere il principale avversario elettorale del partito, l'ex primo ministro liberale Donald Tusk. Il PiS ha fatto leva su una diffidenza nei confronti della Germania che è ancora molto forte in una parte dell'elettorato, soprattutto negli anziani conservatori che ricordano le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. Molti polacchi, tra cui il 56% degli intervistati in un recente sondaggio, ritengono che la Germania non abbia fatto abbastanza per compensare i danni inflitti dalla guerra. Il PiS ha chiesto alla Germania di pagare oltre 1.000 miliardi di euro in riparazioni, che Berlino ha rifiutato.
Al di là dei calcoli elettorali, la disputa ha già avuto un impatto sugli sforzi per aiutare l'Ucraina. Ad aprile i ministri della Difesa di Germania e Polonia, con un sorriso e un abbraccio di solidarietà, avevano annunciato la creazione di un centro comune in Polonia per riparare i carri armati Leopard di fabbricazione tedesca danneggiati in battaglia in Ucraina. Ma l'accordo è rapidamente fallito. In un'altra controversia, Varsavia ha resistito all'offerta tedesca di stazionare unità di difesa aerea missilistica Patriot in Polonia, prima di acconsentire alla fine.
Kiev osserva con inquietudine, anche perché si sa che in diversi paesi europei il vento di assistenza nei confronti dell'Ucraina spira meno forte di un tempo. La Polonia è stata tra i partner più convinti, soprattutto all'inizio, trascinando in qualche modo anche la Germania e non solo. La logica elettorale rischia di pregiudicare tutto, proprio mentre anche negli Stati Uniti il caos al Congresso pone nuovi pericoli. Tanto che c'è chi immagina che Joe Biden possa provare a organizzare un incontro trilaterale col presidente polacco Andrzej Duda e il cancelliere Olaf Scholz per provare a sistemare le cose. Il blocco occidentale ha una tenuta piuttosto friabile.