Elezioni Slovacchia, Fico favorito. Europa spaventata dall'Orban di sinistra
L'ex premier favorito per tornare al governo. Con lui politiche filorusse e stop alle armi all'Ucraina
Slovacchia, l'ombra della Russia sulle elezioni
Le elezioni legislative di sabato 30 settembre in Slovacchia si profilano come un ballottaggio sulla sua politica estera, tra la riconferma dell’orientamento filo-occidentale e l’avvicinamento alla Russia, nel contesto polarizzante della guerra in Ucraina. Ad affrontarsi sono due correnti diametralmente opposte e, secondo i sondaggi dell’ultima ora, c’è da aspettarsi un serrato testa a testa tra il partito populista Smer-SD dell’ex primo ministro Robert Fico, che sostiene politiche più favorevoli a Mosca, e la Slovacchia progressista liberale di Michal Simecka, vicepresidente del Parlamento europeo che vuole approfondire la cooperazione con l'UE. Entrambe le forze politiche dovrebbero ottenere circa il 20% delle preferenze.
I seggi elettorali aprono alle ore 7 italiane e chiuderanno alle 22, con gli exit poll attesi subito dopo e i risultati finali previsti per domenica mattina. La presidente slovacca Zuzana Caputova darà poi l'incarico al capo del partito vincitore di formare il prossimo governo. La posta in gioco è così alta che la Slovacchia, Stato membro dell’Unione europea e della Nato, 5,4 milioni di abitanti, è stata sommersa dalla disinformazione durante la campagna elettorale, con studi che evidenziano come metà della nazione creda alle fake news in circolazione. Lungo le strade principali e le autostrade della capitale Bratislava i cartelloni pubblicitari dello Smer-SD promettono "stabilità, ordine e benessere", mentre la Slovacchia progressista garantisce "un futuro dignitoso".
Il candidato di sinistra, l’ex premier Fico, ha cercato di corteggiare gli elettori con la promessa di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina, che sta combattendo l’invasione russa da febbraio 2022. La Slovacchia ha fornito ingenti aiuti militari e umanitari a Kiev, ma durante la sua campagna elettorale Fico ha optato per legami amichevoli con Mosca e, secondo gli analisti, se diventasse primo ministro cambierà effettivamente la politica estera del Paese.
D'altro canto i liberali di Simecka hanno confermato che continueranno a "lavorare per approfondire la cooperazione europea" e a sostenere l'Ucraina. Al terzo posto tutti i sondaggi danno il partito Hlas-SD, guidato dall'ex premier Peter Pellegrini, di fatto una costola di Smer dopo che nel 2018 Fico lascio' la carica di capo del governo, in seguito agli omicidi del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua fidanzata. Omicidi che hanno scatenato importanti manifestazioni antigovernative per le rivelazioni scomode di Kuciak, contenute nel suo ultimo articolo postumo, in merito a legami tra lo Smer-SD e la mafia italiana.
Potrebbe entrare in parlamento anche il movimento OLaNO dell'ex primo ministro Igor Matovic, vincitore delle ultime elezioni nel 2020 con un programma anti-corruzione. Il movimento di Matovic ha formato una coalizione dall'aspetto solido, in realta' traballante, con il partito di destra We Are Family, il liberale Liberta' e Solidarieta' (SaS) e il centrista For the People, che probabilmente saranno tutti riconfermati. Il leader di OLaNO si e' dovuto dimettere nel marzo 2021 in seguito alle critiche sulla gestione della pandemia, inclusa la decisione di acquistare vaccini russi snobbati dalla maggior parte dei Paesi.
Fico, l'Orban di sinistra che spaventa l'Europa
Ha lo stesso nome e cognome dell’ex presidente della Camera dei deputati italiana ed esponente di spicco del Movimento 5 Stelle, Roberto Fico, l’ex premier slovacco Robert Fico, leader del partito socialdemocratico Smer-SD, dato per vincitore alle parlamentari anticipate di sabato. Un’omonimia che si ferma all’identità: il 59enne, ex membro del Partito Comunista Cecoslovacco e da giovane leader di un Partito Socialdemocratico, ha ormai chiare tendenze populiste. Contrario alle sanzioni a Mosca, all’adesione di Kiev alla Nato e a ulteriori finanziamenti della guerra in Ucraina, Fico ha incentrato parte della sua campagna elettorale sulla promessa di sospendere gli aiuti militari a Kiev, pensando così di riuscire a corteggiare un cospicuo numero di elettori. Oltre a questo si è impegnato a garantire "stabilità, ordine e benessere" ai suoi concittadini.
In caso di vittoria sul rivale liberale Michal Simecka – accreditato anche lui del 20% delle intenzioni di voto – per Fico sarebbe un ritorno alla guida del governo, una carica che ha già ricoperto due volte, dal 2006 al 2010 e dal 2012 al 2018. Cinque anni fa Fico dovette dimettersi tre settimane dopo l’uccisione del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua fidanzata Martina Kusnirova. Un duplice omicidio che ha scatenato importanti manifestazioni antigovernative per le rivelazioni scomode di Kuciak, contenute negli ultimi articoli postumi, in merito a legami tra personalità dello Smer-SD, vicine a Fico, e la ‘ndrangheta.
Secondo diversi analisti, se il partito Smer-SD dovesse vincere le legislative, quindi Fico diventare il nuovo primo ministro della Slovacchia, con grande probabilità cambierà rotta in politica estera, rafforzando ulteriormente i legami di amicizia e collaborazione con Mosca. L’elezione di Fico avvicinerebbe inoltre Bratislava alle posizioni del premier ungherese Viktor Orban sulla Russia e di conseguenza allontanerebbe la Slovacchia dall’Unione europea e dai suoi valori, con implicazioni politiche significative.