F16 all’Ucraina per vincere, ma il tempo è poco: arrivano i "mercenari"

Anche ipotizzando che gli F16 arrivino in Ucraina a ottobre è improbabile che siano utili alla tanto annunciata contro offensiva di primavera di Zelensky

di Enrico Verga
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Esteri

La società americana Top Aces potrebbe essere una soluzione temporanea, finché i piloti ucraini non terminano l’addestramento sugli F16 

Il G7 appena conclusosi ha portato una ventata di novità nella crisi ucraina: i tanto agognati caccia occidentali moderni, gli F16, un modello di caccia multiruolo divenuto operativo nel 1979, potrà essere utilizzato dalla aviazione ucraina. Allo stato attuale delle informazioni Biden non ha autorizzato la vendita di questi modelli dal parco aereo americano ma, un po’ come successe per i carri armati MBT Leopard tedeschi, gli alleati potranno fornire i caccia all’Ucraina.

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Sulla carta un passo importante per risolvere, a detta di Zelensky, la crisi ucraina; in vero una potenziale emicrania di logistica e parti di ricambio pari a quella dei carri armati americani Abrams (di cui si prevede la consegna non prima di settembre, pur se promessi a marzo). Facciamoci una riflessione.

Caccia F16
 

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Che cosa sono gli F16

Per chiunque sia nato negli anni 80-90 difficile non conoscere il F16. Creato grazie ad un inusuale consorzio composto da Usa, Belgio, Danimarca, Olanda, Portogallo e Norvegia questo caccia multi ruolo ha combattuto tutte le missioni democratiche americane, a partire dalla prima guerra irachena di Bush padre, nel 1991. Oggi è un velivolo largamente diffuso tra i membri Nato e gli alleati strategici americani come Israele e Arabia Saudita. Il grande vantaggio di questa piattaforma, che ha subito numerosi ammodernamenti, è la sua flessibilità che permette un amplio spettro di missioni: dalle intercettazioni aeree al bombardamento tattico di bersagli mobili e immobili.

Anche ipotizzando che gli F16 arrivino in Ucraina a ottobre è improbabile che siano utili, come supporto aereo, alla tanto annunciata contro offensiva di primavera di Zelensky (che ormai si stima sarà ribattezzata autunnale, per i continui ritardi). Al Guardian stimano che i velivoli potranno essere un utile supporto per mantenere i cieli ucraini più puliti dai caccia ed elicotteri russi.

La necessità di avere caccia di quarta generazione (tra cui i menzionati F16) è legata alla moderna dottrina di guerra occidentale Nato: essa implica un legame vitale tra il supporto aereo e l’avanzata di terra di truppe corazzate.

La disponibilità di caccia F16 è problematica, a causa della logistica necessaria per portarli in Ucraina. Il problema principale, tuttavia, risiede nel tempo per l’addestramento dei piloti. Esiste tuttavia una soluzione che, per quanto rischiosa, potrebbe essere risolutiva per fornire almeno una parte di caccia in tempi brevi: Top Aces.

Premetto che da ora in poi si tratta di una ipotesi dello scrivente, e che, ufficialmente per quanto a mia conoscenza, non esistono accordi tra il governo Usa e questa azienda privata per fornire servizi, piloti e/o velivoli all’Ucraina.ù

Mercenari dell’aria 

Formalmente durante tutta la crisi non sono stati dispiegati, dai membri della Nato, soldati o altre forze militari alleate. Tutti gli occidentali sul campo erano volontari, molti ex militari, che han deciso, una volta fuori dai ranghi, di partecipare brigate di truppe straniere miste senza il benestare dei propri governi.

Tanti erano gli ex militari occidentali in Ucraina che, ad un certo punto, è stata creata “la risposta occidentale” alla Wagner russa: si chiamava Mozart ed era un progetto di ex militari per creare un contingente di fanteria, per affrontare le truppe russe. Purtroppo il progetto occidentale è naufragato tra scandali e scarsa gestione finanziaria, come spiega The Intercept.

L’idea di usare brigate mercenarie assoldate dall’Ucraina, con i fondi occidentali, è un’idea percorribile e, in linea teorica, non viola la neutralità militare Nato. Il problema, quando si parla di mercenari dell’aria, è la formazione: il costo per formare piloti da caccia è piuttosto elevato. In questo senso, ma si badi bene è un’ipotesi, la società americana Top Aces potrebbe essere una soluzione temporanea, finché i piloti ucraini non terminano l’addestramento sui F16.

I numeri

La Top Aces, che di recente si è fusa con un competitor, la Blue Air, è una realtà che fornisce servizi di addestramento al Pentagono. In gergo offre servizi di “adversary air services (ADAIR)”. Il gruppo è parte di un ristretto numero di fornitori del Pentagono che nel 2019 hanno vinto contratti per un totale di 6,4$ miliardi per servizi di addestramento ai piloti americani. Nel contratto sono inclusi un totale di 37.000 ore di addestramento annuale.

La Top Aces possiede 29 F16 di seconda mano comprati dall’aviazione israeliana. I caccia sono stati ammodernati con le ultime tecnologie per addestrare i piloti americani che usano piattaforme più moderne come gli F35. Tuttavia questi F16, con minime manutenzioni, potrebbero essere affittati dall’Ucraina o “prestati” dagli Usa all’Ucraina. I piloti americani che li usano sono, almeno in parte, ex avieri con una formazione da combattimento. Questi ex militari potrebbero essere, al pari di come lo sono stati i membri della Mozart, mercenari dell’aria per l’Ucraina.

Le conseguenze dell’arrivo degli F16 sulla guerra in Ucraina

La necessità di Zelensky di avere il prima possibile una forza aerea di quarta generazione occidentale impone alla Nato di dover accelerare i tempi. Tuttavia se la logistica di pezzi di ricambio e armamenti per gli F16 può essere risolta, pur con non poca fatica, il tema dei piloti rischia di rallentare l’intero progetto. La Top Aces potrebbe essere una soluzione temporanea, con i suoi caccia e i suoi piloti. Ovviamente non è l’unica azienda americana privata che offre servizi. Tuttavia resta quella che ha già, nel suo parco velivoli, il maggior numero di F16 pronti all’uso.

Si tiene a precisare che quanto discusso è solo una teoria: allo stato attuale non si è a conoscenza di nessun piano del Pentagono, altri membri Nato o l’Ucraina, per utilizzare servizi, velivoli o piloti del gruppo privato menzionato o altre aziende che forniscono medesimi servizi.

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