Finlandia al voto, dai festini ai soldi a pioggia: Marin balla ma non vince
La leader finlandese Sanna Marin è sotto rielezioni: se fino a qualche tempo fa era la favorita ora la sua stella si è appannata e i nodi sono venuti al pettine
Finlandia al voto, Sanna Marin messa alla porta? L'adesione alla Nato ora è a rischio. Analisi
Sanna Marin era fino a poco tempo fa la leader “smart e cool”, la più giovane capa del governo del mondo a soli 34 anni, capa pure dei socialdemocratici. Finlandese, non vichinga, capelli neri, figurino perfetto ma soprattutto emblema arcobalenissimo proveniente nientepopodimeno che da madri in numero di due, un sollucchero agli occhi dei tanti Zan nordici. Una vera rarità antropologica, frutto dei fiordi impervi, del ghiaccio, del gelo e, naturalmente, sempre del caso e della necessità.
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Nel 2022 fu beccata in diversi video mentre si dimenava come una ossessa durante una festa in una maniera sicuramente inadatta alla carica che ricopriva. Subito ci fu una reazione per cui le femministe mondiali postarono video di balli scalmanati non capendo, come al solito, una cippa. Il problema non era nel ballo in sé, assolutamente legittimo, ma nel ruolo che ricopriva la ballerina, ma questi per loro sono particolari insignificanti.
Da allora se ne erano perse le tracce perché la leaderina è progressista ma non scema e aveva fatto grande attenzione a non ficcarsi più in situazioni in cui rischiava la cadrega e relativi emolumenti. Ma ogni pacchia è a termine ed oggi la Marin è sotto elezioni. La propaganda progressista la dava fino a poco tempo fa vincitrice splendente ed indefessa, ma da qualche tempo la sua stella si è appannata e i nodi sono venuti al pettine.
Evidentemente la stretta sulle dimenate festaiole l’ha un po’ arrugginita, facendole perdere quella patina anticonformista che con la capacità politica non c’entra un bel niente ma nel nostro mondo alla rovescia è invece fondamentale. Eppure è riuscita a ficcare la Finlandia nella Nato, in chiave anti –russa. E poi tutti parlano bene della sua gestione del Covid-19 ma questo non è bastato all’opinione pubblica imbufalita per l’aumento dell’inflazione perché una cosa è il look è una cosa il portafoglio.
Infatti la Marin è accusata di spendere troppo. E così oggi deve vedersela con il Partito della Coalizione Nazionale (in testa) di centro-destra e del Partito populista di destra che non poteva non chiamarsi “veri finlandesi” ed è guidata dalla solita anarchica. I sondaggi danno tutti e tre i partiti leggermente sotto il 20%, ma quella messa peggio è proprio la Marin con i Socialdemocratici, che al momento è terza.
Marin ha dichiarato: "Soprattutto, dobbiamo puntare alla crescita economica e a una maggiore occupazione. Se non riusciamo a fare queste due cose, non saremo in grado di ridurre il nostro indebitamento e non riusciremo a bilanciare la nostra economia". Le urne chiuderanno stasera e l’attenzione è alta soprattutto perché la Finlandia –sempre neutrale dall’ultimo dopoguerra- ha chiesto l’adesione alla Nato e l’ultimo Paese rimasto, la Turchia, l’ha da poco ratificata e questo può avere un grosso impatto geo-strategico sulla guerra tra Russia e Ucraina.
Una vittoria del centro-destra e della destra, che si potrebbero unire, metterebbero in forse il proseguo della richiesta e questa sarebbe una grossa vittoria per Mosca. Ecco perché queste elezioni sono così importanti a livello internazionale.