Finlandia nella Nato: chi è Sanna Marin, la donna della svolta storica

Helsinki dice addio alla storica dottrina della neutralità socialdemocratica scandinava. Nata in una famiglia arcobaleno, la premier passerà ora alla storia


Dalla pagina Instagram di Sanna Marin
 
Esteri
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Sanna Marin: chi è la premier che ha portato la Finlandia nella Nato

Sanna Marin non è una politica come tutte le altre. E non certo da ieri, cioè da quando ha ufficializzato la storica decisione della Finlandia, paese del quale è prima ministra, di richiedere l'adesione alla Nato. Una mossa che sollo fino a qualche mese fa sembrava impossibile da prevedere, per la storica neutralità che è sempre stata una inscalfibile dottrina non solo di Helsinki ma anche della Svezia. La guerra in Ucraina ha cambiato tutto, mandando improvvisamente in soffitta la tradizionale linea diplomatica (foriera di diversi successi tra l'altro) dei due paesi scandinavi.

Comune, Sanna Marin non è mai stata una politica come le altre nemmeno prima di questo passo clamoroso. Intanto, l'età: 36 anni compiuti lo scorso novembre. Nella maggior parte dei paesi europei non ci si riesce neanche a immaginare che si possa diventare premier a 34 anni come ha fatto lei. Eppure lei c'è riuscita. Nata in una famiglia arcobaleno, Sanna è cresciuta con due madri. Cosa mai tenuta nascosta ma anzi giustamente rivendicata con orgoglio da una politica che ha sempre mostrato determinazione e coraggio. 

Durante gli studi ha lavorato in una panetteria e come cassiera, conseguendo una laurea e un master presso l'Università di Tampere. Laureata in Scienze politiche e ministra dei Trasporti nel governo che ha preceduto il suo, si è guadagnata la reputazione di leader forte, senza politichese. Per quattro anni, dal 2013 al 2017, è stata alla guida del Consiglio comunale di Tampere, la seconda città più grande del Paese.

Sanna Marin tra percorso politico e qualche polemica

Prodotto puro della sinistra dei socialdemocratici della Sdp che è stato costruito sulle lotte dei lavoratori durante la rivoluzione industriale, Sanna ha sempre detto che le sue origini modeste hanno contribuito a definire il suo impegno politico. "Vengo da una famiglia povera e non avrei potuto andare avanti e senza il welfare e il forte sistema educativo che abbiamo in Finlandia", ha raccontato. E la sua famiglia arcobaleno le ha mostrato quanto "l'uguaglianza, la giustizia e i diritti umani" siano importanti.

Sposata e madre di una bambina di 4 anni, Sanna ha preso la guida del partito e del paese scandinavo a inizio 2020 succedendo ad Antti Rinne. "Non ho mai pensato alla mia età o al mio genere, penso invece al motivo per cui sono stata coinvolta in politica e alle cose che hanno guadagnato la fiducia dell'elettorato", ha ripetuto lei, che ha sempre puntato su un look acqua e sapone che l'ha resa molto apprezzata anche dall'elettorato più giovane.

Nella sua vita non mancano episodi controversi. Nell'ottobre 2020, Marin ha partecipato a un servizio fotografico per la rivista finlandese Trendi in cui indossava un blazer senza nulla sotto. La cosa ha generato molte polemiche pubbliche, con critici che l'hanno accusata di cattivo gusto e di svilire la sua carica, e altri che l'hanno difesa accusando i critici di sessismo. E' stata anche più volte fotografata mentre svolge esercizi fisici, dimostrando di tenere molto alla salute.

Il 25 maggio 2021, i media finlandesi hanno riferito che Marin e la sua famiglia pagavano circa 300 euro al mese per la spesa con fondi pubblici, come parte dei sussidi per l'alloggio esentasse del Primo Ministro. La legalità dell'accordo è stata messa in dubbio, dal momento che i sussidi per l'alloggio non includono esplicitamente le provviste alimentari. In seguito, si è scoperto che si trattava di 850 euro al mese. Marin aveva utilizzato circa 14.000 euro per il proprio cibo, superando il limite di 2.500 euro; ha dichiarato che non era a conoscenza del limite.

Sanna non ha avuto paura di prendere in mano il paese, così come non ha avuto timore di compiere lo storico passo di rhicedere l'adesione alla Nato. Preoccupata data la vastità della frontiera terrestre condivisa con la Russia, aveva aperto subito a un ingresso della sua nazione nella Nato dopo l'invasione dell'Ucraina. E quattro giorni dopo ha subito inviato a Kiev armi e munizioni. Ora il passo che la renderà per sempre parte della storia della Finlandia.

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