Francia, scioperi e scontri a Parigi: schierati 13mila agenti

Decimo giorno di scioperi contro la riforma delle pensioni. Intanto dal governo appare la prima mano tesa

Della Redazione Esteri
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Riforma pensioni in Francia, ancora scioperi e scontri

Primi scontri nel corteo parigino per la decima giornata di mobilitazione contro la riforma delle pensioni voluta da Emmanuel Macron. A fuoco alcuni cassonetti dell'immondizia nella zona di boulevard Voltaire, e la polizia ha effettuato alcune cariche; sono stati finora 22 i fermi e 10mila le persone perquisite dalle forze dell'ordine. Il corteo parigino, partito alle 14 da Place de la République in direzione Place de la Nation si era svolto in modo assolutamente pacifico; le prime violenze sono scoppiate a metà pomeriggio di oggi 28 marzo, a margine della manifestazione, in un clima molto teso tra forze dell'ordine e frange radicali entrate in azione nella capitale.

Oltre a Parigi, scontri tra manifestanti e agenti vengono segnalati a Nantes, dove un'agenzia bancaria è stata incendiata ed è stato preso di mira il tribunale amministrativo, ma anche a Rennes, con diversi danneggiamenti. Secondo una prima stima della Prefettura di polizia di Parigi, sono 93mila le persone scese in piazza a Parigi per manifestare contro la riforma delle pensioni. Il dato è inferiore rispetto ai 119mila manifestanti conteggiati sempre dalla polizia nella manifestazione di giovedì scorso nella capitale francese.

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La Tour Eiffel è stata chiusa per sciopero in concomitanza con l'inizio delle manifestazioni odierne, mentre ieri era stato chiuso il museo del Louvre. Un migliaio di manifestanti hanno invaso i binari della Gare de Lyon, tra le principali stazioni di Parigi, da cui partono e arrivano anche i collegamenti ferroviari con l'Italia. Il blitz ha causato ritardi alla circolazione dei treni. Durante la protesta, i manifestanti hanno camminato sui binari per circa due chilometri, con striscioni anti-riforma e fumogeni.

Per questo motivo, sono stati mobilitati 13mila tra poliziotti e gendarmi, di cui 5.500 nella capitale. "Un dispositivo di sicurezza senza precedenti", ha sottolineato in conferenza stampa il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, che ha avvertito della possibile presenza a Parigi di "più di 1000 elementi radicali". I sindacati francesi, intanto, hanno annunciato che invieranno al capo dell'Eliseo una proposta scritta per suggerire una mediazione che possa risolvere il conflitto sociale seguito alla riforma delle pensioni. Lo ha dichiarato all'emittente televisiva Bfmtv il segretario generale del principale sindacato francese Cgt, Philippe Martinez.

Riforma pensioni in Francia, ancora scioperi e scontri

D'altro canto, questa proposta di mediazione avrebbe trovato già terreno fertile tra  le mura dell'Eliseo. “Non ci siamo riusciti a mettere d’accordo sulle pensioni, ma ora tendiamo la mano a sindacati e forze politiche per migliorare la vita quotidiana della gente, soprattutto sul potere di acquisto”. A parlare così il portavoce del governo Olivier Veran, che è anche ministro per la democrazia nel governo duramente contestato, in un'intervista all'Agi. L'idea è quella di organizzare "una grande consultazione delle forze politiche e delle forze sindacali del Paese con l’obiettivo di tranquillizzare e di andare avanti: perché dobbiamo continuare a riformare il nostro Paese e a trasformarlo, ma anche perché teniamo conto di quello che chiedono i francesi, soprattutto di quelli a fine carriera, a basso salario, che lavorano da casa". Tuttavia, un dietrofront sulla riforma delle pensioni non sembra essere in ballo. 

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