Guantanámo, l'Onu alza il velo sulle vergogne americane

Per la prima volta un'osservatore Onu entra nel carcere di Guantanámo. Persone torturate senza cure, né processo

di Antonio Amorosi
Joe Biden Guantanamo
Esteri

Guantanámo, l’osservatrice Onu: gli Stati Uniti devono riparare i danni che hanno inflitto alle vittime di tortura

Anche la democrazia non è un pranzo di gala, quando il potere deve sfogare la sua rabbia e governare con la propaganda, la paura e la mancanza di qualsiasi controllo la sua incapacità di gestire la realtà.

I supplizi si sono verificati con certerzza fino a 20 anni fa, durante il programma di tortura post-11 settembre della CIA sui sospetti terroristi. Attenzione, parliamo sempre di sospetti. Peccato che per molti di costoro non c’erano prove che avessero commesso dei crimini, erano solo nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ad almeno 119 uomini sono stati inflitti metodi di tortura, noti come "tecniche di interrogatorio potenziate”. Si ritiene che circa 800 individui siano passati da Guatanamo. Solo per qualche decina di loro è stato formalizzato un rinvio a giudizio.

LEGGI ANCHE: Zelensky getta bombe sulla Nato: "Assurdi i rinvii sull'ingresso ucraino"

L’interrogatorio potenziato è un sistema di tortura sistematica eseguito da parte della CIA, della Defense Intelligence Agency (DIA) e di vari componenti delle United States Armed Forces nelle varie prigione USA "coperte", come quelle di Bagram, Guantánamo e Abu Ghraib, autorizzato dopo l’approvazione del Patriot Act che permette anche le intercettazione di massa. Le torture hanno procurato lesioni cerebrali traumatiche, disabilità permanenti, disturbi del sonno e tanti altri traumi.

Parla chiaro il resoconto di Fionnuala Ní Aoláina, giurista e primo investigatore delle Nazioni Unite alla quale sia stato concesso nella storia di visitare Guantánamo, prigione USA. In una recente intervista al Guardian l'osservatrice ha affermato che gli Stati Uniti hanno la responsabilità di riparare i danni inflitti alle vittime. "Questi uomini sono tutti sopravvissuti alla tortura, un crimine unico ai sensi del diritto internazionale, e hanno urgente bisogno di cure", ha spiegato la giurista. Ma il quadro degli interventi brutali USA sulle persone è anche più ampio. Le cure mediche esistenti, sia nel campo di prigionia che per i detenuti rilasciati in altri Paesi, erano inadeguate per affrontare molteplici problemi.

Il programma di tortura della CIA è stato creato nel 2002 da due psicologi, James Mitchell e Bruce Jessen, basando il piano in parte su esperimenti su cani che, sottoposti a scosse elettriche, sviluppavano "impotenza appresa".

E’ noto che tra i metodi utilizzati vi fossero percosse, legamenti in posizioni di stress, incappucciamenti, soggezione a rumori assordanti, privazione del sonno fino al punto di avere allucinazioni, privazione del cibo o delle bevande e negazione di cure mediche per ferite, così come annegamento simulato, umiliazioni sessuali, minacce di maltrattamenti e violenze ai parenti, esposizioni violente al caldo o al freddo estremi e reclusione in piccole scatole simili a delle bare.

Oggi a Guantanamo sono detenuti ancora 30 individui. Nel rapporto si rilevano la mancata fornitura di cure specialistiche, incentrate sulla riparazione dell'impatto a lungo termine e cumulativa che equivaleva a "trattamento crudele, inumano e degradante" in violazione degli obblighi del governo degli Stati Uniti ai sensi delle convenzioni internazionali.

Gli effetti di torture protrattesi nel tempo si portano addosso per tutta la vita.

La tortura, ha detto l’osservatrice ONU, ha anche privato le famiglie delle vittime dell'11 settembre del diritto di conoscere e punire chi aveva ucciso i propri parenti. Autorizzando la tortura, gli Stati Uniti hanno fatto finire in discussioni legali le prove ottenute sotto costrizione, spegnendo di fatto i procedimenti.

"Le vittime del terrorismo hanno perso il diritto al rimedio definitivo per le violazioni dei loro cari colpiti l'11 settembre: un processo", ha affermato Fionnuala Ní Aoláina. "Ciò che è stato fatto all'indomani dell'11 settembre non è stato solo dannoso per gli uomini, ma è stato profondamente, profondamente dannoso per le famiglie stesse".

Tutto merito del Patriot Act che introduce gli status di combattente nemico e combattente illegale, consentendo agli Stati Uniti di arrestare sospetti senza limitazione o senza notizie di reato. Nel 2006, George Bush ha firmato anche il Military Commision Act, una legge che autorizza interrogatori duri dei tribunali militari, aprendo la strada alle torture e gli interrogatori segreti della CIA all’estero. La legge viene definita come una legalizzazione della tortura e rappresenta, secondo l’American Civil Liberties Union, uno dei peggiori abusi delle libertà civili nella storia degli Stati Uniti.

Tags:
guantanamoonupatriot actterroristitorturausa