Hamas: "Ostaggi in cambio del cessate il fuoco". Quattro italiani via da Gaza

Guerra Israele-Gaza/ Il Qatar trova un accordo per liberare altri ostaggi

di Redazione
Esteri

Onu denuncia, 'al campo di Jabalia una nuova atrocità'

Il capo degli affari umanitari dell'Onu Martin Griffiths ha denunciato il bombardamento del campo profughi di Jabalia che ha provocato decine di morti, descrivendolo come "l'ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza". Nella Striscia - ha aggiunto - "i combattimenti sono entrati in una fase ancora più terrificante, con conseguenze umanitarie sempre più spaventose". Griffiths ha deplorato il fatto che "il mondo sembra incapace, addirittura riluttante, ad agire per porre fine a questa guerra".

"Almeno 320 con passaporto straniero usciti da Gaza"

Almeno 320 persone con passaporto straniero hanno lasciato Gaza per l'Egitto attraverso il valico di Rafah oggi. Lo sostengono, secondo Haaretz, fonti della sicurezza egiziana e funzionari palestinesi.

Tajani, primi 4 italiani usciti da Gaza, stanno bene

"Ho appena parlato con i primi 4 italiani usciti dalla striscia di Gaza. Sono stanchi ma in buone condizioni, assistiti dal console d'Italia al Cairo. Continuiamo a lavorare per far uscire tutti gli altri". Lo ha scritto sul suo profilo X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

I quattro italiani sono volontari di ONG internazionali e uno di loro e' sposato con una moglie palestinese; nelle scorse settimane erano gia' localizzati presso la base UNRWA a Rafah. Oggi hanno attraversato il valico e sono ora in Egitto, assistiti da personale dell'Ambasciata d'Italia al Cairo. E' quanto si legge in una nota della Farnesina. "Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza e' uscito dalla Striscia" ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, On. Antonio Tajani. "Ho appena parlato con i connazionali e con il funzionario dell'ambasciata al Cairo che li sta assistendo. Stanno tutti bene." ha aggiunto il Vicepremier. "continuiamo a lavorare adesso per gli altri italiani e congiunti che sono ancora nella Striscia. Contiamo di farli uscire con le prossime aperture, programmate da domani e per i prossimi giorni". L'operazione, resa molto complessa dalla situazione sul terreno e dalla difficolta' nelle comunicazioni, e' stata portata a termine grazie all'azione combinata dell'Ambasciata a Tel Aviv, del Consolato Generale a Gerusalemme e dell'Ambasciata al Cairo, col coordinamento dell'Unita' di Crisi e l'apporto determinante della nostra "intelligence". L'Ambasciata al Cairo, presente sul lato egiziano di Rafah, seguira' il successivo trasferimento dei 5. Oltre agli italiani, circa 450 persone hanno lasciato Gaza stamani raggiungendo l'Egitto attraverso il valico di Rafah, a seguito dell'accordo raggiunto tra autorita' israeliane e egiziane. Il gruppo e' formato in larga parte da cittadini internazionali, oltre che da persone con doppia cittadinanza e da palestinesi in gravi condizioni di salute, che saranno curati negli ospedali egiziani. 

I soldati israeliani entrano negli edifici abbandonati di Gaza

Capo Hamas, per rilascio ostaggi serve un cessate il fuoco 

Per il rilascio degli ostaggi è necessario "un cessate il fuoco" a Gaza. Lo ha detto - citato dai media - Ismail Haniyeh capo di Hamas aggiungendo di aver informato in questo senso i mediatori dei negoziati. Secondo Haniyeh, gli ostaggi israeliani nella Striscia sono sottoposti alla "stessa morte e trattamento" che i palestinesi fronteggiano. Il capo di Hamas ha poi detto ai mediatori che "il massacro" deve finire ed ha poi fatto appello alla gente di continuare a protestare.

Hezbollah, 120 soldati Israele uccisi o feriti in 21 giorni

Hezbollah ha annunciato di aver ucciso o ferito in tutto 120 soldati israeliani in tre settimane di scontri armati contro Israele a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. L'esercito israeliano ha per ora riferito di 7 soldati israeliani uccisi al fronte nord con il Libano.

In un bilancio diffuso nelle ultime ore dalla tv al Manar del Partito di Dio libanese filo-iraniano e che considera i danni inflitti al nemico dall'8 al 30 ottobre scorsi, si afferma che oltre ai "120 soldati (israeliani) uccisi e feriti", si contano 9 carri armati Merkava, due blindati per trasporto di truppe e due veicoli Hummer. A questo, il bilancio di Hezbollah si arricchisce dei danni inflitti ai sistemi di telecomunicazione israeliani lungo la linea di demarcazione: "140 telecamere, 33 radar, 69 strumenti di telecomunicazioni, 27 macchinari per raccolta di informazioni belliche". Hezbollah afferma di aver anche abbattuto, lo scorso 28 ottobre, un drone israeliano che volava sui cieli libanesi. 

L'annuncio dell'esercito israeliano: "Oltre 300 obiettivi colpiti"

Guerra Israele-Gaza, Netanyahu: "E' la guerra più giusta, avanti fino alla vittoria"

A tre settimane dall'inizio del conflitto tra Israele e Hamas riapre per la prima volta il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto per consentire l'evacuazione di feriti gravi e di citatdini con passaporto straniero. L'apertura del valico è frutto di un negoziato tra Egitto, Israele e Hamas, in coordinamento con gli Stati Uniti e la mediazione del Qatar.  Al momento non c'è nessuna indicazione su quanto tempo resterà aperto il valico, ma fonti della sicurezza israeliana riferiscono che fino a 500 persone potrebbero essere in grado di lasciare Gaza. Israele ed Egitto hanno concordato un elenco di persone con passaporto straniero che possono lasciare Gaza e le ambasciate competenti sono state informate in anticipo.

La stessa Farnesina, pur non confermando che ci sono degli italiani in lista, ha detto all'AGI che la situazione viene monitorata in maniera stretta dal ministero degli Esteri. L'Egitto ha accettato di far entrare 81 dei feriti più gravi. Le immagini riprese dalle troupe televisive al confine sul lato di Gaza mostrano decine di ambulanze, auto e persone a piedi che lasciano la Striscia attraversando il valico.   

Intanto, all'indomani dell'attacco israeliano a Jabalia che ha ucciso decine di persone, le brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas, hanno fatto sapere che sette ostaggi civili sono stati uccisi negli attacchi israeliani sul campo profughi che si trova a nord della Striscia, tra cui tre titolari di passaporto straniero. Egitto, Arabia Saudita e Pakistan hanno condannato fermamente il bombardamento israeliano. Ma le forze di difesa di Tel Aviv replicano che obiettivo era quello di colpire le strutture e gli uomini dell'organizzazione silamista: i bombardamenti, sostiene l'IDF, hanno preso di mira un complesso di tunnel di Hamas sotto il campo di Jabalia, uccidendo il comandante del battaglione locale Ibrahim Biari, che si ritiene coinvolto negli attacchi del 7 ottobre.

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L'attacco di terra di Israele nel frattempo prosegue: il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha commemorato la perdita dei soldati israeliani all’interno di Gaza (il bilancio parla di 11 soldati morti), e ha aggiunto che “questa sarà una lunga guerra. Abbiamo tanti risultati importanti ma anche perdite dolorose. I nostri soldati sono caduti nella più giusta delle guerre, la guerra per la nostra casa”. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha aggiunto che Israele è preparato per “una campagna lunga e complessa”.    

E mentre la situazione umanitaria nella Striscia continua a essere drammatica (a Gaza funziona solo un terzo delle strutture sanitarie primarie e gli ospedali ancora operativi hanno sostanzialmente ridotto i servizi, dice l’Organizzazione mondiale della sanità) un nuovo blackout ha colpito Gaza nella notte. Le reti Internet e telefoniche sono rimaste inattive in tutta la Striscia, ha fatto sapere l'agenzia palestinese per le telecomunicazioni. Si tratta del secondo blackout totale a Gaza in meno di una settimana.    

Il rischio di una espansione del conflitto rimane alto: il leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Khamenei, ha invitato i Paesi musulmani a mobilitarsi contro Israele e a boicottare l'invio di petrolio e cibo verso lo Stato ebraico. "I bombardamenti contro Gaza devono cessare immediatamente e le vie per le esportazioni di petrolio e cibo verso il regime israeliano devono essere bloccate dai paesi musulmani, che non dovrebbero avere cooperazione economica con il regime israeliano. Il mondo musulmano deve mobilitarsi contro il regime", ha detto Khamenei. "Questa guerra non e' una guerra tra Israele e Gaza. E' una guerra tra la menzogna e la verita', una guerra tra i Poteri Arroganti e la fede", ha aggiunto. L'esercito israeliano ha fatto sapere di avere  schierato navi con missili nel Mar Rosso dopo aver intercettato ieri un missile superficie-superficie e “obiettivi ostili” nella regione di Eilat. Il lancio di missili è stato effettuato dallo Yemen e rivendicato dagli Houthi yemeniti.

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