Guerra, Mosca apre a Usa e Vaticano: l'ipotesi di pace grazie a Papa Francesco

Il Cremlino ufficializza la disponibilità di aprire un percorso di dialogo con Usa e il Papa nel giorno in cui si chiude la tre giorni di preghiera del S.Padre

di Daniele Marchetti
Il presidente Vladimir Putin, ininterrottamente a capo della Russia di fatto dal 2008, ha dato il via all’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio scorso
Esteri

Guerra, l'apertura russa assume così ancora più valore, mentre il Papa attende il tempo della Provvidenza e della razionalità. L'analisi 

Mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo catturato, ma certamente le parole del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov circa la disponibilità della Russia di aprire un percorso di dialogo con Washington e, cosa assai più significativa, con Papa Francesco è la notizia del giorno.

Mosca, in qualche modo, ufficializza e privilegia il dialogo aperto con la Santa Sede; quel dialogo che -grazie all’intervento diretto del Papa, come Francesco ha pubblicamente dichiarato - ha condotto ai reiterati scambi di prigionieri con tutto ciò che ciò significa in termini di rapporto tra l’armata russa e le forze di difesa di Kiev. Tutto serve alla causa della pace!

L’ufficializzazione della disponibilità al dialogo offerto - dal “falco” del Cremlino - al Santo Padre proprio nel giorno in cui, a Roma, si chiude, con la preghiera del Papa, la tre giorni organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio sul tema della Pace e di una “Pace giusta”, assume, se possibile, un valore ancora più alto ed importante. C’è da fidarsi? Il tempo è galantuomo ed il Papa attende il tempo della Provvidenza e della razionalità.

Certo adesso uno spiraglio s’intravede anche se, l’osservazione che proviene da Mosca sulle difficoltà frapposte al dialogo dagli atti formali prodotti dal Governo e ratificati del Parlamento di Kiev, appaiono reali. Questo atto, come molti sul fronte opposto (i decreti di annessione delle regioni del Donbass, per esempio), serviva?

Senza la volontà di tutte le parti in guerra (dirette ed indirette) non potrà mai nascere un vero, positivo e proficuo percorso di Pace né in Ucraina né in qualsivoglia luogo di questo mondo. Il Papa lo sa ed è per questo che - al di là dei critici che volutamente confondono l’esortazione con l’equiparazione delle responsabilità - non perde occasione di rivolgersi ad entrambe le parti (ed ai loro sodali).

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