Guerra Russia-Ucraina, dozzine di soldati di Putin contagiate a Chernobyl
Il "suicidio" dei militari senza adeguate protezioni è l'ennesimo inciampo della "missione speciale" voluta dal Cremlino
I militari russi hanno sollevato la polvere tossica sul sito dell'incidente nucleare: "Un suicidio"
Dozzine di soldati russi si sono ammalati durante la conquista della centrale nucleare di Chernobyl. Smuovendo con i loro passi la polvere tossica ancora presente nel sito della disgrazia avvenuta nel 1986, i militari di Putin si sono ammalati e in alcuni di loro si sono trovate tracce di radiazione sette volte superiori alla norma.
I dipendenti ucraini della centrale, presi in ostaggio dalle truppe russe, hanno definito il loro comportamento “un suicidio”, in quanto non erano adeguatamente protetti da tute e altri dispositivi anti-radiazione. Soprattutto tra i soldati più giovani, secondo alcune testimonianze, molti ignoravano del tutto il rischio che correvano e l’episodio storico dell’incidente nucleare che, oltre a ispirare film e fiction, ha profondamente segnato l’era della Guerra Fredda, terrorizzando l’Europa a ogni latitudine.
I militari sono stati trasferiti nel centro medico di Gomel per ricevere le cure del caso. Un altro aspetto della "missione speciale" che non sta andando affatto come il Cremlino aveva previsto.