Guerra, scontro soldati-miliziani. Usa in allarme, telefonata Biden-Netanyahu

Alta tensione in Medio Oriente. Secondo il consigliere alla Sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, è elevato il rischio che il conflitto si allarghi

di Redazione Esteri
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Colloquio Biden-Netanyahu, il primo dopo l'ingresso a Gaza

Il presidente Joe Biden e il premier Benyamin Netanyahu si sono parlati oggi al telefono. È il primo scambio tra i due dal blitz dell'esercito israeliano nella Striscia.

Israele convoca ambasciatore russo dopo la visita di Hamas

Il ministero degli esteri a Gerusalemme ha convocato l'ambasciatore russo in Israele Anatoly Viktorov per protestare contro "la visita di una delegazione di Hamas a Mosca". Il ministero ha chiarito a Viktorov che Israele "considera grave la mancanza di una condanna chiara di Mosca dell'organizzazione terroristica Hamas e il comportamento della Russia negli organismi internazionali". "Ospitare leader di Hamas, direttamente responsabili dell'attacco terroristico omicida del 7, del rapimento di ostaggi e dello spargimento di sangue di oltre 1400 israeliani, trasmette un messaggio di legittimità del terrorismo contro gli israeliani".

Media: "Usa hanno imposto ripristino delle comunicazioni a Gaza"

Gli Stati Uniti hanno convinto Israele a ripristinare le comunicazioni a Gaza. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali gli americani hanno detto chiaramente a Israele che le comunicazioni internet e telefoniche andavano ripristinate.

Le forze Israele innalzano bandiera nazionale a Gaza per la prima volta dal 2005

I soldati delle Forze di difesa israeliane hanno innalzato la bandiera nazionale di Israele su una casa del nord della Striscia di Gaza. Lo si apprende da un video diffuso sui canali social. Secondo quanto riferito dal quotidiano israeliano "The Jerusalem Post", è la prima volta che la bandiera israeliana sventola a Gaza dal 2005, quando 21 insediamenti israeliani nell'enclave palestinese erano stati smantellati e all'esercito israeliano era stato ordinato di evacuare l'area.

Papa Francesco chiede il cessate il fuoco a Gaza: "Fermatevi"

"A Gaza si lascino spazi per garantire gli aiuti umanitari e siano liberati subito gli ostaggi. Nessuno abbandoni la possibilità di fermare le armi". Lo ha detto papa Francesco all'Angelus. "Cessate il fuoco! Cessate il fuoco! Fermatevi, fratelli e sorelle. La guerra è sempre una sconfitta", ha aggiunto. 

Cisgiordania, uccisi tre palestinesi in scontri con l'esercito israeliano

Sono tre i palestinesi uccisi la notte scorsa in scontri con l'esercito israeliano in Cisgiordania, incluso quello colpito nel campo profughi di Askar, vicino Nablus. Lo ha riferito la Wafa. 

Iran, Raisi: i crimini di Israele hanno superato linea rossa

"I crimini del regime sionista hanno oltrepassato la linea rossa, ciò potrebbe costringere tutti ad agire. Washington ci chiede di non fare nulla, ma continuano a dare ampio sostegno a Israele", lo scrive sul suo account X il presidente iraniano Ebrahim Raisi. "Gli Stati Uniti hanno inviato messaggi all'Asse della Resistenza ma hanno ricevuto una risposta chiara sul campo di battaglia".

Onu: situazione sempre più disperata di ora in ora

"La situazione a Gaza sta diventando sempre più disperata di ora in ora": lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, durante una visita a Kathmandu, capitale del Nepal. Guterres ha ripetuto gli appelli disperati per un cessate il fuoco per porre fine all'"incubo" dello spargimento di sangue. "Mi rammarico che invece di una pausa umanitaria estremamente necessaria, sostenuta dalla comunità internazionale, Israele abbia intensificato le sue operazioni militari", ha aggiunto.

Media: bombe incendiarie vicino a base Onu in Libano

L'esercito israeliano ha bombardato stamani con "bombe incendiarie" aree del sud del Libano, tra cui la zona vicino alla base Onu di Naqura, che ospita il quartier generale della missione Onu (Unifil), di cui fanno parte un migliaio di militari italiani. Non si registrano vittime tra i civili e i militari. Lo riferiscono media libanesi che citano il sindaco di Naqura, Abbas Awada.

Oltre 8 mila morti a Gaza, alta tensione tra Israele e Turchia

Dopo il blackout delle comunicazioni che aveva tagliato l'enclave palestinese fuori dal mondo, a Gaza i telefoni e la connessione Internet hanno ricominciato a funzionare. E' successo nella notte poche ore dopo che il premier Benjamin Netanyhu, nella sua prima conferenza stampa dall'attacco di Hamas del 7 ottobre, aveva preannunciato che la guerra contro i miliziani di Gaza sarà "lunga e difficile" promesso la liberazione degli ostaggi e assicurato che Israele vincerà "contro il Male". Ma Netanyahu è sempre più sotto pressione e, rispondendo per la prima volta alle domande della stampa, si è rifiutato di assumersi la responsabilità dell'accaduto e ha ribadito che non era stato informato in anticipo dell'attacco di Hamas.     

Israele ha dichiarato che le forze di terra stanno ancora operando all'interno del territorio gestito da Hamas, più di 24 ore dopo il suo ingresso venerdì; e nella notte ci sono stati nuovi bombardamenti, scontri tra miliziani e soldati e anche raid israeliani in tutta la Cisgiordania occupata. Difficile dire quante vittime ci siano state, anche se i media palestinesi hanno parlato di decine di morti e Hamas ha fornito un nuovo bilancio dall'inizio della guerra, oltre 8mila morti, la metà dei quali bambini.   

Netanyahu ha detto che Israele è nella "seconda fase" della sua risposta agli attacchi del 7 ottobre da parte di Hamas: dopo la reazione iniziale, adesso vuole preparare il campo di battaglia per blitz mirati e chirurgici, vuole distruggere la logistica chiave di Hamas, le linee dei trasporti, le strutture di comunicazione e fa piccole incursioni a Gaza e anche in Cisgiordania per vedere quale può essere la reazione di Hamas. Il portavoce militare israeliano ha rilanciato un appello ai palestinesi affinché evacuino il Nord della Striscia ed è tornato anche a promettere l'ingresso di nuovi aiuti umanitari (ma non il carburante).   

Intanto è pesante la crisi tra Turchia e Israele: dopo che Erdogan ha ribadito che Hamas "non è un'organizzazione terroristica", Israele ha ordinato il ritorno dei diplomatici dalla Turchia. E mentre in tutto il mondo migliaia di manifestanti scendono in piazza in appoggio alla popolazione di Gaza e contro i bombardamenti indiscriminati di Israele (da Londra a Melbourne, da Roma a San Francisco), rimane aperto il dossier ostaggi e quello degli stranieri intrappolati nell'enclave. 

Hamas chiede il rilascio di tutti i prigionieri palestinesi in cambio degli ostaggi sequestrati tre settimane fa e il Qatar, principale mediatore, avverte che l'offensiva di terra complica i colloqui. Lunedì intanto si torna a riunire il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che finora non è riuscito ad approvare nessuna delle quattro diverse risoluzioni che avrebbero potuto portare a un cessate il fuoco o a una pausa umanitaria più breve, per far tacere le armi nella guerra. Sempre lunedì arriva a Washington il ministro della Difesa saudita, Khalid bin Salman, mentre il presidente palestinese Abu Mazen ha invitato i leader arabi a tenere un vertice di emergenza per fermare l'aggressione israeliana, "gli atti di massacro e genocidio nella Striscia di Gaza".

 Israele replica a Musk: "Offre satelliti terroristi Hamas"

Il governo israeliano replica a Elon Musk e lo avverte che offrirà i suoi satelliti "per attività terroristiche". Il miliardario ha infatti reso noto che le sue aziende cercheranno di aiutare le organizzazioni umanitarie internazionali a Gaza a comunicare con i terminali Internet della rete Starlink. "Israele userà tutti i mezzi a sua disposizione per combatterlo", ha replicato il ministro delle Comunicazioni, Shlomo Karhi. "Hamas lo userà per attività terroristiche. Non c'è dubbio, lo sappiamo, e Musk lo sa. Hamas è l'Isis", ha aggiunto Karhi. Musk ha già risposto: "Non siamo così ingenui. In base al mio post, nessun satellite Starlink ha tentato di connettersi da Gaza. Se lo farà, adotteremo misure straordinarie per confermare che viene utilizzato solo per motivi puramente umanitari". Musk ha aggiunto che le sue aziende "effettueranno un controllo di sicurezza sia con il governo degli Stati Uniti che con quello israeliano prima di accendere anche un solo satellite". 

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