Guerra Ucraina, Abramovich dopo Putin? Il ruolo segreto del patron del Chelsea

Il proprietario del club inglese si è ritagliato un ruolo speciale tra gli oligarchi di Mosca, e ha molti estimatori tra Kiev e occidente

Esteri
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Guerra Ucraina, l'ipotesi di Abramovich successore di Putin

Da presidente del Chelsea a presidente della Russia. Potrebbe sembrare fantascienza ma forse potrebbe un giorno diventare realtà. Molto si sta muovendo intorno alla figura di Roman Abramovich, oligarca dal profilo più internazionale e meno allineato alla propaganda di Vladimir Putin, seppure sia una figura certamente ascoltata dal Cremlino. Dalla richiesta di Volodymyr Zelensky direttamente alla Casa Bianca di non inserirlo nelle sanzioni americane sugli oligarchi sino all'avvelenamento, Abramovich è volto che sembra in procinto di ritagliarsi autonomo all'interno di un panorama di crisi quantomai complesso.

Il segnale che la figura di Abramovich possa assumere un peso rilevante lo si nota dalla decisione del Cremlino di vietare qualsiasi menzione di Abramovich sui media statali dopo che il proprietario del Chelsea è stato avvelenato. Il politico di opposizione Ksenia Sobchak ha segnalato il silenziatore imposto dai media sul nome del patron uscente del Chelsea. I canali statali hanno improvvisamente interrotto ogni menzione su diretto ordine delle autorità.

Questo nonostante continui a partecipare a tutte le sedute negoziali tra i rappresentanti di Mosca e di Kiev. Anche se la Russia sostiene che non faccia parte della loro delegazione ufficiale. Gli stessi ucraini riconoscono in Abramovich una figura di collante fondamentale. Non tutti ricordano, infatti, che i nonni materni di Abramovich erano proprio di Kiev. Questo lascia intuire, secondo alcuni, che Abramovich si stia ritagliando un ruolo peculiare all'interno della crisi.

Guerra Ucraina, i legami tra Abramovich e Zelensky

Anche perché Zelensky ha praticamente supplicato, con successo, Biden di non sanzionare Abramovich con la scusa che potrebbe rivelarsi un importante intermediario nei negoziati di pace tra Mosca e Kiev. Nei giorni scorsi è poi emersa la vicenda dell'avvelenamento di Abramovich attraverso un agente chimico. Il patron del Chelsea durante i suoi lunghi anni europei ha intessuto moltissimi rapporti non solo a livello commerciale ma anche diplomatico. 

La storia di Abramovich dice molto della storia recente della Russia e potrebbe anche dire qualcosa di importante su un ipotetico futuro post Putin. Abramovich ha fatto le sue ricchezze durante la transizione della Russia al capitalismo negli anni '90 - e ha esercitato un enorme potere durante il periodo di Boris Eltsin, il primo presidente russo post-sovietico che ha scelto Vladimir Putin come suo primo ministro e successore nel 2000. Durante i primi mandati di Putin, Abramovich governava la Chukotka, una regione siberiana coperta di permafrost la cui intera popolazione è inferiore alla 50.000 persone.

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Guerra Ucraina, il ruolo speciale di Abramovich, nipote di ucraini

Ma Abramovich è riuscito poi a dissociare la sua immagine a quella del Cremlino, al contrario di tanti altri oligarchi. Non è stato profondamente integrato nelle azioni politiche di Putin, ha preso le distanze dagli altri oligarchi russi, ha cercato di farsi un nome e un'immagine all'estero. Abramovich è visto come una figura fidata da entrambe le parti. Dalle parti di Kiev lo considerano un ponte tra le élite occidentali e russe, in grado di adattarsi a tutti.

"Ha una sensibilità straordinaria nell'immaginarsi il futuro", dicono da più parti. E forse ci riesce grazie a un passato a dir poco burrascoso. I suoi nonni materni erano ebrei che fuggirono dall'Ucraina sovietica in Russia durante la seconda guerra mondiale, ma entrambi morirono quando lui aveva tre anni. Da adolescente, era un venditore ambulante di giocattoli di plastica a Mosca ed è diventato uno degli uomini più ricchi della Russia con interessi nel petrolio. Ha mantenuto legami con uomini d'affari ebrei ucraini ed è ritenuto avere un legame profondo con Zelensky, che proviene da una famiglia ebrea russofona.

Zelensky ha dichiarato che Abramovich era uno dei numerosi oligarchi russi che lo avevano contattato offrendosi di investire nell'economia ucraina. "Abbiamo ricevuto segnali da lui e da diversi altri uomini d'affari", ha detto Zelensky. Tuttavia, non ha menzionato le visite di Abramovich a Kiev, o i suoi presunti incontri con l'oligarca.

Negli ultimi anni, Abramovich si è posizionato come qualcuno che si è ritirato dal bordo duro della vita degli affari e non ha ambizioni politiche. Ma c'è chi ritiene che in realtà di ambizioni ne abbia eccome. A volte può essere visto nelle gallerie d'arte di Mosca, nei teatri o nei ristoranti, l'ex proprietario del Chelsea detesta la pubblicità e non rilascia interviste, alimentando le voci che si rincorrono sul suo conto.

Certo immaginarsi una caduta di Putin appare più che complicato. Ma c'è chi intravede proprio in Abramovich un possibile nome per una futiribile successione. 

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