Russia, col 9 maggio si torna all'URSS. Putin si incorona nuovo Stalin

A Mosca le celebrazioni del 75esimo anniversario della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale. Putin sogna il ritorno dell'URSS ma in Ucraina per ora non vince

Esteri
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Russia, perché il 9 maggio è un giorno così importante per Vladimir Putin

Il giorno della vittoria. Il 9 maggio è conosciuto così in Russia, per la vittoria raggiunta da Mosca nella Seconda Guerra Mondiale, che la Russia conosce con un altro nome: Grande Guerra Patriottica. Una data fondativa sul quale si è costruito il mito dell'Unione Sovietica. Una celebrazione che era passata un po' in secondo piano ai tempi della fine della guerra fredda, quando l'URSS si è dissolta lasciando posto alla nuova Federazione Russa. Ma come sappiamo il processo di democratizzazione che gli Usa e l'occidente si immaginavano per Mosca non è mai avvenuto. E Vladimir Putin ha rilanciato a pieno titolo le celebrazioni, anzi elevandole a mito e leggenda nazionale, secondo la sua.


Putin ai soldati: "In Donbas combattete per la patria e per il suo futuro"

 

Fu proprio la sera dell'8 maggio del 1945 (il 9 maggio secondo il fuso orario di Mosca) che la Germania nazista firmò presso Berlino l'atto di capitolazione, che sanci' ufficialmente la vittoria dell'Urss nel conflitto mondiale. Oggi, a 75 anni di distanza dalla vittoria nel secondo conflitto mondiale, Putin aveva intenzione di dichiarare un'altra vittoria: quella contro l'Ucraina denazificata. Eppure, Kiev gli ha rotto le uova nel paniere. Niente vittoria, anzi, Putin oggi potrebbe annunciare l'avvio di un'ulteriore fase del conflitto, dichiarando ufficialmente guerra a Kiev, o enunciare ulteriori obiettivi da raggiungere per Mosca.


Ecco la Parata a Mosca per il Giorno della Vittoria

Anche in risposta a quelle che ritiene "provocazioni" arrivate dal G7 e dalla Nato, che stanno peraltro creando diverse problematiche anche all'interno del fronte occidentale che ora percepisce una volontà belligerante della Casa Bianca che non appartiene a tutti. Alla parata di Mosca ci saranno 11.000 soldati e carri armati, con anche i paracadutisti che hanno partecipato alla cosidetta "operazione militare speciale". Il programma prevede, come da tradizione, la deposizione di una corona di fiori presso la Tomba del Milite ignoto sotto le mura del Cremlino, presso i Giardini di Alessandro, da parte delle più alte cariche dello Stato eurasiatico.

Putin usa il Giorno della Vittoria per connettersi all'URSS di Stalin

Dal 2000 Putin ha trasformato le parate del Giorno della Vittoria in una celebrazione trionfale della potenza armata, parte della sua campagna per distorcere la memoria della guerra al fine di garantire al suo governo autocratico la legittimità agli occhi dei cittadini. Nei primi anni di Putin, la parata del 9 maggio presentava solo truppe in marcia piuttosto che hardware, in ossequio ai leader occidentali che a volte partecipavano. Ma questo è cambiato nel 2008, l'anno in cui la Russia ha invaso la Georgia. Da allora la parata ha messo in mostra le ultime armi russe, compresi i missili balistici intercontinentali con capacità nucleare e i sorvoli dei caccia Sukhoi con i colori rosso, bianco e blu della bandiera russa.


Giorno della Vittoria a Mosca, Putin depone una corona di fiori

Militarizzando la parata e prendendo il controllo delle celebrazioni popolari, Putin ha in effetti trasformato il Giorno della Vittoria nel tipo di spettacolo controllato dallo stato che Stalin creò il 24 giugno 1945. La connessione è diventata esplicita il 24 giugno 2020 quando, nel mezzo della crisi Covid, il governo ha messo in scena una rievocazione della parata di Stalin. La commemorazione della fine della Grande Guerra Patriottica era diventata una commemorazione della commemorazione sovietica della Grande Guerra Patriottica. L'Economist lo ha definito "un simulacro della memoria storica".


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La stessa guerra della Russia era stata pianificata come una parata, una marcia lampo verso Kiev che avrebbe dovuto essere completata in 72 ore. Ma ormai tre mesi dopo, è diventata una dimostrazione di fallimento militare. Niente è andato secondo i piani, almeno per ora. Una mappa catturata dalle truppe russe dalle forze ucraine mostra una linea rossa che i carri armati russi avrebbero dovuto seguire fino alla capitale. Ma la mappa di 28 pagine risale al 1987, secondo diverse fonti ucraine. Uno snodo presente sulla cartina era ormai scomparso da tempo. I russi hanno sbagliato strada e sono finiti impantanati a Bucha, un sobborgo della classe media, dove hanno commesso una serie di presunti crimini.


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Non potendo cantare vittoria, a 75 anni di distanza Putin rischia di trasformare il Giorno della Vittoria nel Giorno della Guerra.


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