Economia

Inflazione Usa e Lagarde (Bce), mercati: verso un’altra settimana turbolenta

Settimana cruciale per i mercati, fari accesi sui dati dell'inflazione Usa e sul discorso al Parlamento europeo della governatrice della Bce Christine Lagarde

Mercati, dopo una settimana da infarto la prossima non sarà di routine

La prossima settimana la giornata clou per i mercati sara' quella di mercoledi' 11 maggio quando usciranno i dati sull'inflazione Usa ad aprile, quelli sull'inflazione in Cina e parlerà Christine Lagarde davanti al Parlamento europeo. In settimana usciranno anche altri dati sull'inflazione, in Germania, in India, in Messico e in Brasile. Il 'focus' sui prezzi e' sicuramente un market mover importante in questa fase di inflazione 'bollente'.

Ma anche la Bce, dopo che venerdì scorso il Governatore della Banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, una delle 'colombe' della Bce, ha detto che "è plausibile avere i tassi in positivo a fine anno", preoccupa i mercati ed è diventata una 'sorvegliata speciale'. Per questo sarà importante sentire cosa avrà da dire mercoledì la Lagarde ai parlamentari europei. Inoltre c'e' attesa anche per quello che dira' Vladimir Putin domani lunedi' 9 maggio, in occasione del giorno della vittoria in Russia, l'anniversario della resa tedesca del 9 maggio 1945. Sempre lunedì il presidente francese, Emmanuel Macron, si recherà in Germania per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in quella che sara' la sua prima visita ufficiale dopo la rielezione.

In agenda due temi caldi: difesa e politica energetica. A questo proposito c'e' attesa per i negoziati sull'embargo Ue al petrolio russo che andranno avanti per tutto il weekend. E progressi sono attesi in settimana anche per gli sforzi della Finlandia e della Svezia di aderire alla Nato. Stoccolma prevede di pubblicare un rapporto il 13 maggio con le conclusioni dei colloqui interni sulla politica di sicurezza. E la Finlandia potrebbe annunciare una decisione sulla sua intenzione di aderire all'Alleanza militare atlantica. Insomma, dopo una settimana da infarto per i mercati, la prossima ottava non sarà certo di routine. I mercati sono molto nervosi.

"E' difficile prevedere cosa possa succedere - commenta Vincenzo Bova, strategist di Mps Capitalservice - dire che nelle prossime settimane i mercati saranno turbolenti e volatili è scontato. Non è escluso che possano esserci rimbalzi temporanei; comunque i minimi, che per lo S&P 500 sono a 4.000 punti, non sono stati ancora rotti e se questo dovesse accadere, ci saranno vendite a pioggia".

L'ultimo consuntivo ha mostrato un andamento contrastato per Wall Street, con l'indice S&P 500 che e' sceso solo dello 0,21%, mentre il Nasdaq, che ha perso l'1,54%, e' stato molto piu' penalizzato. "L'attuale contesto - spiega Bova - che vede un rallentamento della crescita economica, alta inflazione e banche centrali aggressive è il peggiore possibile per i mercati e in particolare per gli asset piu' rischiosi come l'azionario e l'obbligazionario. La parte a lungo dei Treasury sta continuando a salire. Prevedo una settimana difficile. Il contesto non e' favorevole e i mercati continueranno a essere sotto pressione". –

MERCOLEDI' I DATI SULL'INFLAZIONE USA, ATTESO LIEVE CALO

Mercoledì escono i dati sull'inflazione Usa, che a marzo ha toccato i massimi dal 1981 raggiungendo l'8,5% annuo e l'1,2% rispetto al mese precedente. Ad aprile si prevede una discesa all'8,1%. Se questa stima dovesse essere confermata sarebbe una boccata d'ossigeno per l'economia americana. In questo momento un dato favorevole e' particolarmente atteso dai mercati, che si trovano con le spalle al muro. In pratica in questa fase in cui Wall Street e' in calo e i Treasury salgono gli investitori ci perdono sia a comprare i bond sia a comprare azioni. "Sono in confusione, non sanno cosa fare - spiega Bova - Normalmente se l'azionario perde il 4% compri i Treasury e stai tranquillo. Ora anche i Treasury perdono valore. E il mercato rischia di finire in preda al panico". Per tranquillizzarli "servirebbe un messaggio più moderato da parte delle banche centrali, ma questo al momento non sta arrivando".