Il New York Times trascina l'Unione europea in una battaglia legale

Il NYT ha richiesto l'accesso ai messaggi e alle email che si sono scambiati Ursula von der Leyen e il ceo di Pfizer Albert Bourla, che gli è stato negato

di redazione esteri
Ursula von der Leyen
Esteri

Il NYT fa causa all'Ue per non aver reso pubblici i messaggi tra Ursula von der Leyen e il ceo di Pfizer sui prezzi dei vaccini Covid-19

Il New York Times ha trascinato l'Unione europea in una battaglia giudiziaria per il mancato invio dei messaggi personali tra Ursula von der Leyen e il ceo di Pfizer Albert Bourla, fino ad oggi tenuti segreti dall'esecutivo europeo. Il 25 gennaio il quotidiano ha intentato causa alla Commissione europea, ma è stata pubblicata soltanto oggi (14 febbraio) sul registro del tribunale europeo. 

Prima del New York Times, a richiedere l'accesso allo scambio dei messaggi tra von der Leyen e Bourla era stato Alexander Fanta, giornalista del tedesco netzpolitik.org, specializzato in diritti digitali, ma gli era stato rifiutato. La commissaria per i valori e la trasparenza dell’Ue Vera Jourovà aveva risposto al giornalista tedesco che i messaggi potevano essere stati cancellati, a causa della loro "natura effimera e di breve durata".

Anche il quotidiano tedesco Bild aveva presentato un’analoga richiesta di accesso ai documenti: in questo caso, però,  si richiedevano quelli legati ai negoziati che avevano portato all’acquisto da parte dell’Unione Europea dei vaccini prodotti da Pfizer/BioNTech e AstraZeneca. I documenti a cui Bild ha avuto accesso non contenevano lo scambio di messaggi di testo e email tra la presidente della Commissione Europea e il ceo di Pfizer.

La causa intentata dal New York Times arriverà alla massima corte del blocco poiché il giornale sostiene che la Commissione europea ha l'obbligo legale di condividere i messaggi. Inoltre, il New York Times ritiene che i messaggi possano contenere informazioni sugli accordi per acquistare miliardi di euro di dosi di vaccino contro il COVID-19.

La causa fa seguito a un'inchiesta del gennaio 2022 della mediatrice europea Emily O'Reilly, che ha identificato una cattiva amministrazione nei tentativi della Commissione di recuperare i messaggi di testo, a seguito della richiesta di accesso pubblico da parte del giornalista di netzpolitik.org Alexander Fanta. L'indagine ha rilevato che la Commissione non ha chiesto esplicitamente all'ufficio personale del presidente di cercare i messaggi di testo.

In risposta, Věra Jourová, commissaria per i valori e la trasparenza dell'UE, ha affermato che i messaggi di testo potrebbero essere stati cancellati, a causa della loro "natura effimera e di breve durata". O'Reilly ha scritto: "Se i messaggi di testo riguardano le politiche e le decisioni dell'UE, dovrebbero essere trattati come documenti dell'UE", ma la vicepresidente della Commissione Věra Jourová ha insistito sul fatto che non c'era una vera controversia.

Jourová ha poi aggiunto: "A causa della loro natura effimera e di breve durata", i messaggi di testo "in generale non contengono informazioni importanti relative alle politiche, alle attività e alle decisioni della Commissione". 

Il New York Times ha rifiutato di commentare il caso: in una nota infatti si legge: "Il Times archivia molte richieste di libertà di informazione e mantiene un registro attivo. Non possiamo commentare in questo momento l'argomento di questa causa".

 

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