In Afghanistan le donne non possono più frequentare l'Università

Il regime talebano non mantiene le promesse e continua a violare i diritti delle donne

Esteri

Secondo il regime talebano l'istruzione femminile è contraria ai valori islamici

Il ministro dell'Istruzione superiore afghano Neda Mohammad Nadeem ha introdotto il divieto a tempo indeterminato dell'istruzione universitaria per le ragazze. Lo ha diffuso con una lettera che ha fatto arrivare a tutte le università, governative e private, del paese in cui si legge: "Vi informiamo di attuare il citato ordine di sospendere l'istruzione femminile fino a nuovo avviso".

Nadeem, ex governatore e comandante militare, esponente della linea dura religiosa, è stato nominato responsabile dell'Università a ottobre e sin da subito aveva espresso la sua ferma opposizione all'istruzione femminile, definendola non islamica e contraria ai valori afghani.

Le ragazze afghane erano già state penalizzate con il divieto di frequentare le scuole superiori. Ora arriva anche il divieto di frequentare l'università, dopo che migliaia di ragazze hanno sostenuto l'esame di ammissione per entrare nelle facoltà di Ingegneria e medicina. Una continua violazione dei diritti delle donne, che arriva a poco più di un mese dal divieto per le donne di frequentare palestre e parchi pubblici

Al momento del loro ritorno al potere a Kabul, l'anno scorso, i talebani avevano assicurato che le donne sarebbero state adeguatamente rappresentate ad ogni livello nella società. Il primo passo era continuare a permettere alle ragazze e alle donne l'istruzione e invece proprio la possibilità della frequenza nelle scuole è stata subito negata. 

Le reazioni politiche

Gli Stati Uniti condannano il divieto di frequentare le università imposto nei confronti delle ragazze dai talebani in Afghanistan. "I talebani dovrebbero aspettarsi che questa decisione, che contravviene agli impegni assunti ripetutamente e pubblicamente nei confronti del proprio popolo, comporterà costi concreti per loro", ha commentato il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price, che ha continuato: "I Talebani hanno condannato in modo permanente le donne afghane a un futuro oscuro e arido, senza opportunità. Nessun paese può prosperare quando metà della sua popolazione è arbitrariamente bloccata. L'istruzione è un diritto umano riconosciuto a livello internazionale ed è essenziale per la crescita economica dell'Afghanistan e per la sua stabilità".

Anche Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha commentato il divieto: "Questa è chiaramente un'altra promessa non mantenuta dei Talebani. Abbiamo visto dal loro ritorno e, in particolare, negli ultimi mesi, una diminuzione dello spazio per le donne, non solo nell'istruzione, ma anche nell'accesso alle aree pubbliche e la loro non partecipazione al dibattito pubblico".

Le scuole clandestine

Col ritorno del potere dei talebani sono nate scuole clandestine per le ragazze che, soprattutto nelle città, erano abituate a poter studiare quando la Nato presidiava il paese. Le ragazze che frequentano le scuole clandestine devono stare molto attente. "Vado anche in una madrasa, una scuola coranica, così posso rispondere alle domande che potrebbe farmi mio fratello. Vado alla madrasa la mattina e vengo qui il pomeriggio. Non gli lascio avere sospetti. Potrebbe farmi domande, quindi se non frequento la madrasa e non sono in grado di rispondere, rischio di farmi scoprire", racconta una ragazza che frequenta una scuola clandestina. 

 

 

 

 

 

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