Israele, Biden invia F-15 e la Cina critica. Egitto: no agli americani in fuga

Ucciso un altro alto comandante di Hamas. L'Iran minaccia risposta se Tel Aviv continua gli attacchi

di Redazione Esteri
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Israele: "Operazioni significative a Gaza solo dopo che i civili saranno andati via". Ucciso altro comandante di Hamas

Israele avvierà "operazioni militari significative" nella Striscia di Gaza solo una volta che i civili se ne saranno andati. Lo ha dichiarato alla Cnn il portavoce dell'esercito israeliano, Jonathan Conricus. "La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l'area", ha affermato. "È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore", ha aggiunto Conricus, sottolineando che "ora è il momento per gli abitanti di Gaza di andarsene". L'esercito di Israele ha reso noto di aver ucciso il comandante di Hamas che ha condotto attacchi omicidi contro Nirim, Nir Oz.

Egitto non apre varco a cittadini Usa in fuga da Gaza

Un tentativo diplomatico di far evacuare i cittadini americani da Gaza è fallito dopo che l’Egitto ha posto come condizione l’ingresso a Gaza di aiuti umanitari. Lo riporta il Wall Street Journal. Il rifiuto del Cairo riguarda la situazione di più di cinquecento americani che stanno cercando di lasciare Gaza, passando attraverso i varchi a sud. Il valico doveva essere aperto entro le 17, ma tutt’ora risulta chiuso.

Gli Usa inviano jet e navi, la Cina: "Israele va oltre l'autodifesa"

Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha comunciato che aerei A-10, velivoli di supporto per l'attacco al suolo, si uniranno presto agli F-15 già dispiegati nell'area. Lo riporta la Cnn. Le azioni di Israele a Gaza sono andate "oltre l'ambito dell'autodifesa" e il governo di Tel Aviv deve "cessare la punizione collettiva degli abitanti di Gaza". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, durante un colloquio telefonico ieri con il suo omologo saudita, il principe Faisal bin Farhan. Wang, riporta oggi una nota del ministero degli Esteri di Pechino, ha auspicato che "tutte le parti agiscano per non aggravare la situazione e tornino al tavolo delle trattative il prima possibile". 

L'inviato speciale cinese per il Medio Oriente, Zhai Jun, si recherà invece in missione nella regione la prossima settimana a seguito dell'escalation della crisi. In dichiarazioni alla tv pubblica cinese Cgtn, Zhai ha spiegato che il suo obiettivo è "rafforzare ulteriormente il coordinamento con tutte le parti nella direzione di un cessate il fuoco, della protezione dei civili, della riduzione dell'escalation e della promozione dei colloqui di pace".

Gaza, la maggior parte degli ostaggi tenuti sotto terra

"La maggior parte degli ostaggi sono tenuti sotto terra in varie località" della Striscia di Gaza. Lo ha riferito alla Cnn il portavoce delle forze armate israeliane, Jonathan Conricus, precisando che la priorità dello Stato ebraico è salvare le persone sequestrate nonostante le difficoltà legate ai combattimenti in un'area urbana densamente popolata.

"E' estremamente difficile per qualsiasi esercito moderno combattere in un'area urbana così densamente popolata", ha affermato Conricus, spiegando che "sappiamo che Hamas dispone di un'elaborata rete di tunnel sia per scopi difensivi che offensivi, che sicuramente aumenta la complessità dei combattimenti, ma siamo preparati per questo".

"I combattimenti saranno lenti. I progressi saranno lenti e noi saremo cauti, ma siamo molto determinati a trovare i terroristi di Hamas che attualmente si nascondono dietro i nostri civili nel sistema di tunnel di cui dispongono", ha aggiunto.

Iran minaccia risposta a Israele se "crimini continuano"

“Se continueranno i crimini del regime sionista nei confronti del popolo palestinese, nessuno può garantire che la situazione nella regione rimanga la stessa”. Lo riporta il Wall Street Journal, che cita media iraniani. L’avvertimento di Teheran a Israele arriva dopo l’incontro a Doha, in Qatar, tra il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian e il leader di Hamas Ismail Haniyeh. 

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