Israele, prima vittoria di Netanyahu: passa la riforma della giustizia

Prima parte di una più ampia riforma della magistratura

di Redazione Esteri
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Insorge l'opposizione, Biden chiede cautela

La Knesset, il parlamento monocamerale israeliano, ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla cosiddetta "ragionevolezza", prima parte di una più ampia riforma della magistratura promossa dal governo del premier Benjamin Netanyahu. 

La legge impedisce ai tribunali di rivedere la ragionevolezza delle decisioni governative e ministeriali. Il disegno di legge e' passato con 64 voti a favore e 0 contrari, con i parlamentari dell'opposizione che hanno boicottato il voto finale sul disegno di legge in segno di protesta. 


Lapid: 'ricorreremo alla Corte Suprema contro voto Knesset'

"Già domani ricorreremo alla Corte Suprema contro questa legge impropria, contro l'annullamento unilaterale del carattere democratico di Israele, contro la maniera antidemocratica e prevaricatrice con cui sono stati condotti i dibattiti nella commissione parlamentare per le questioni costituzionali": la ha affermato l'ex premier Yair Lapid, leader del partito centrista Yesh Atid, dopo il voto sulla 'limitazione della clausola di ragionevolezza', prima componente di una vasta riforma giudiziaria intrapresa dal governo Netanyahu. Secondo Lapid, "Netanyahu è ormai una marionetta manovrata da estremisti e da ebrei messianici". L'ex premier ha poi fatto appello ai riservisti che nei giorni scorsi avevano minacciato di non offrirsi più volontari nelle proprie unità di aspettare per il momento con le proteste e vedere quale potrebbe essere la decisione della Corte Suprema su quanto avvenuto oggi alla Knesset.

Biden a Israele, i cambiamenti devono avere consenso ampio

"I cambiamenti principali in democrazia per poter durare devono avere il più ampio consenso possibile. E' un peccato che il voto di oggi sia passato con una maggioranza minima". Lo ha detto Joe Biden a proposito della riforma della giustizia in Israele sottolineando di aver comunicato il suo pensiero "privatamente e pubblicamente" agli "amici" israeliani.

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