Italia e Turchia migliori amici: non solo Euro 2032, ma anche migranti e jet
Dopo che nel 2021 Draghi definì Erdogan un "dittatore", con Meloni i rapporti con Ankara sono in costante miglioramento. Tanto da ospitare insieme gli Europei
Dopo il caos con Draghi, Italia e Turchia grandi amici con Meloni
Chi l'avrebbe mai detto. Italia e Turchia da grandi nemici a migliori amici. Nella primavera del 2021 l'allora premier Mario Draghi definì il presidente turco un "dittatore", aprendo una grave crisi diplomataica con Ankara. Ma anche il centrodestra è tradizionalmente ostile alla Turchia, in particolare al suo ingresso nell'Unione europea. Da qualche tempo, però, è cambiato qualcosa. O meglio tutto. Da quando è entrata a Palazzo Chigi, Giorgia Meloni ha avviato una fase di miglioramento dei rapporti sostanziale, sfociata ora nell'organizzazione congiunta degli Europei di calcio del 2032, che rende Roma e Ankara partner del prossimo (quasi) decennio.
Il calcio è infatti la punta dell'iceberg della cooperazione tra Italia e Turchia. A luglio, durante un più che cordiale bilaterale tra la premier Meloni e il leader turco Erdogan a margine del summit Nato in Lituania, è stato affrontato il tema degli investimenti nei settori dell'industria e della difesa, e confermato l'obiettivo di un ulteriore slancio nei rapporti economici, per arrivare a un interscambio di 30 miliardi di euro.
Erdogan ha anche invitato Meloni, che nei prossimi mesi andrà ad Ankara per suggellare la nuova florida amicizia. Al centro degli interessi del governo c'è oviamente anche la strategia per il Mediterraneo e il contrasto all'immigrazione clandestina. Punti sui quali mira a ricevere aiuto da Ankara, che da diversi anni accetta sostanziosi assegni da Bruxelles per tenere sotto controllo i confini dai migranti in arrivo dal Medio Oriente e in particolare da Siria e Afghanistan.
Non solo calcio: Italia e Turchia cooperano anche su migranti e jet militari
La cooperazione è anche in ambito Nato. L'aeronautica militare turca sta partecipando all'esercitazione aerea Tiger Meet dell'Alleanza Atlantica che si tiene fino al 13 ottobre presso la base aerea di Gioia del Colle. L'esercitazione, organizzata dalla Nato Tiger Association con le sue squadriglie Tiger-emblazone è ospitata dall'Aeronautica Militare Italiana e coinvolge circa 80 velivoli e un totale di 2.000 persone provenienti da 13 nazioni.
La Turchia partecipa con tre velivoli F-16 con l'emblema Tiger, provenienti dalla 9a base principale dell'aeronautica militare turca nella provincia di Balikesir, e 49 membri del personale. Un evento fondamentale perché dimostra l'interoperabilità delle forze armate dei Paesi membri della Nato, in questo caso tra quelle di Italia e Turchia.
Erdogan e Meloni si sono parlati anche nelle scorse settimane al telefono, mostrando un crescente coordinamento su diverse questioni. Il calcio ora unisce ulteriormente i due Paesi. Certo, non saremo ancora al momento in cui il governo di destra si fa promotore della richiesta di adesione di Ankara all'Unione europea (sempre che sia ancora nei reconditi piani del "sultano"), ma intanto l'Italia sembra improvvisamente diventata il principale referente della Turchia in Europa.