L'Ucraina compra ancora carburanti dalla Russia. La bomba del premio Pulitzer
Il giornalista USA Seymour Hersh racconta i retroscena della guerra: politici ucraini corrotti, società di facciata, traffici di armi e… la CIA non è felice
Quello che i media non fanno vedere della guerra in Ucraina. I generali che guidando per Kiev con la loro nuova Mercedes, soldi e armi che finiscono altrove, milioni sottratti, generali corrotti come in Afghanistan, Zelensky coinvolto. Paghiamo noi! Le rivelazioni del premio Pulitzer che fanno tremare Biden
Se vivessimo in un mondo che non deteriora ogni giorno di più libertà individuali e collettive, ora ci sarebbe un terremoto.
Il premio Pulitzer Seymour Hersh, uno dei massimi esperti mondiali di argomenti militari, servizi segreti e intelligence, colpisce ancora rivelando che l’Ucraina di Zelensky compra carburante diesel dalla Russia di Putin. Lo fa tutt’ora. Accade mentre la popolazione ucraina vede le proprie città distrutte, con l’Europa che ne paga ulteriori conseguenze e i contribuenti occidentali, in primis quelli USA, finanziano la guerra.
il giornalista Seymour Hersh
Hersh, classe 1937, non è uno sprovveduto, è lo stesso giornalista che di recente ha rivelato come Joe Biden abbia ordinato la distruzione del gasdotto Nord Stream, con la CIA che in seguito alla notizia ha creato uno storytelling di copertura, con sommozzatori e yacht immaginari (al quale hanno abboccato alcuni giornali).
“Il governo ucraino, guidato da Volodymyr Zelensky”, scrive Hersh, “ha utilizzato i fondi dei contribuenti americani per pagare a caro prezzo il carburante diesel di vitale importanza che mantiene l'esercito ucraino in movimento nella sua guerra con la Russia”. Non si sa a quanto ma il tema è conosciuto o almeno così riferisce l’Intelligence americana sul campo.
“Ciò che è anche sconosciuto”, puntualizza Hersh, “è che Zelensky ha acquistato il carburante dalla Russia, il Paese con cui essa e Washington sono in guerra, e il presidente ucraino e molti nel suo entourage hanno scremato milioni incalcolabili dai dollari americani stanziati per il gasolio”. Notizia che forse farà storcere il naso agli americani ma dovrebbe mandare su tutte le furie gli europei, visto che la guerra è nel proprio continente, con conseguenze imprevedibili.
Il giornalista, che ha fonti di rilievo dentro e fuori la CIA, entra nel dettaglio del livello di corruzione diffuso nell’establishment ucraino, considerato tra i più guasti d’Europa: “Secondo una stima degli analisti della Central Intelligence Agency, l'anno scorso i fondi sottratti ammontavano almeno a 400 milioni di dollari; un altro esperto ha paragonato il livello di corruzione di Kiev a quello della guerra in Afghanistan, ‘sebbene dall'Ucraina non emergeranno rapporti di audit professionali’”. Una parte delle armi, così come il denaro, finiscono altrove, nelle mani di singoli e in conflitti sparsi sul pianeta.
“E chi paga?”, si chiede retoricamente Hersh. “Noi”. Poi continua: “Putin e i suoi oligarchi ci guadagnano milioni”. Il prezzo che Zelensky sta pagando ai russi è ovviamente scontato, riferisce l'Intelligence americana.
Molti ministeri del governo di Kiev sarebbero addirittura, racconta Hersh, "in competizione, mi è stato detto, per istituire società di facciata per contratti di esportazione di armi e munizioni con trafficanti di armi privati in tutto il mondo, ai quali forniscono tangenti. Molte di queste società sono in Polonia e Repubblica Ceca, ma si pensa che altre esistano nel Golfo Persico e in Israele”.
Seymour Hersh, che già in passato ha dimostrato di essere il numero uno dei giornalisti del settore, racconta poi gli “appunti” sollevati dalle sue fonti: “’Non sarei sorpreso di apprendere che ce ne sono altre (società, ndr) in posti come le Isole Cayman e Panama, e che ci sono molti americani coinvolti’, mi ha detto un esperto americano di commercio internazionale”.
Parte della CIA non sembra tanto felice del comportamento degli ucraini.
“L’argomento della corruzione è stata sollevato direttamente a Zelensky in un incontro lo scorso gennaio a Kiev, con il direttore della CIA William Burns”, racconta Hersh. In soldoni coloro che davvero conducono la guerra contro i russi, cioè la NATO e gli USA, sono arrabbiati per quella che Hersh descrive “come l'avidità di Zelensky, così ha detto Burns al presidente ucraino, perché ‘stava prendendo una quota maggiore del denaro scremato di quanto andasse ai generali".
“Burns (il capo della CIA, ndr) ha anche presentato a Zelensky un elenco di trentacinque generali e alti funzionari la cui corruzione era nota alla CIA e ad altri membri del governo americano. Zelensky ha risposto alle pressioni americane dieci giorni dopo licenziando pubblicamente dieci dei funzionari della lista che più ostentavano la propria condizione e facendo poco altro. ‘I dieci di cui si è sbarazzato si vantavano sfacciatamente dei soldi che avevano, guidando per Kiev con la loro nuova Mercedes’, mi ha detto il funzionario dell'intelligence”.
La domanda ironica del giornalista americano calza a pennello: “L'amministrazione Biden ha un’idea della fine del conflitto?”