Putin e la rivoluzione in Russia come nel '17. Lettera aperta agli oligarchi

L'appello alle persone vicine a Putin, soprattutto a quelle ricchissime

L'opinione di Ezio Pozzati
Esteri

Lettera aperta agli oligarchi russi

È possibile dialogare con una persona che non ti vuole ascoltare? Quante volte ci siamo posti questa domanda nei confronti di individui che, per molte ragioni, abbiamo provato a dissuadere in merito ad un qualcosa che poteva danneggiarci e magari danneggiare sé stessi.

Ora, dato che i tempi sono veramente stretti e viste le dichiarazioni dei russi che ipotizzano l’esplosione di una bomba sporca, ossia un ordigno utilizzato per diffondere materiale radioattivo (che ovviamente gli ucraini non hanno, ma i russi sì), è quello che, secondo me, vorrebbero fare per scoraggiare in primis la popolazione invasa e contemporaneamente avvertire la NATO e l’occidente che non stanno scherzando, generando così anche una escalation che sarà difficile da fermare.

Allora il mio appello va alle persone che sono vicine a Putin e soprattutto a quegli oligarchi che a tutt’oggi possono ancora permettersi di scorrazzare per le strade con auto potenti e costosissime, oltre a solcare i mari con imbarcazioni superlusso, vivendo attorniati da escort senza farsi mancare caviale, vino con le bollicine e vokda.

Questo appello lo faccio non per me, che in caso di una guerra nucleare so già quale sarà la mia sorte, ma per questi uomini e donne che vivono da nababbi avendo ricevuto dallo “zar” GRATUITAMENTE aziende petrolifere, industrie di tutti i tipi, giornali e media, banche e chi più ne ha più ne metta.

Dato che queste persone fanno parte dell’1% della popolazione che detiene il 45% della ricchezza mondiale, sappiano che, the day after una volta arrivato non interessa se sei sfacciatamente ricco, sicuramente faranno parte dell’altro 99% della popolazione sopravvissuta, saranno come tutti gli altri, se non trovi qualcuno che ha qualche rancore nei tuoi confronti.

Dice un proverbio popolare: “al tempo, ai matti ed ai padroni non si comanda”. C’est vrai? (è vero?). Faccio questo appello ricordando una frase di Albert Einstein: “Io non so come sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma posso dirvi che cosa useranno nella quarta: le pietre”.

In Russia la prima rivoluzione è stata il 24 ottobre 1917, possibile ripeterla?
In attesa dello sviluppo degli eventi, ed in via anticipata, agli oligarchi russi, se non interverranno in modo decisivo ed incisivo, diamo il benvenuto nei ranghi dei sopravvissuti.
до свидания испасибо (do svidaniya yi spasibo – arrivederci e grazie).

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