Macron e von der Leyen in Cina. Ucraina? Sì, ma anche (o soprattutto) affari

Il presidente francese a Pechino con la leader della Commissione europea. Occhi sulle discussioni sulla guerra, ma Parigi punta ad accordi su Airbus & co.

di Redazione Esteri
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Macron e von der Leyen in Cina: si discute di Ucraina ma si fanno anche affari

Sull'etichetta si legge Ucraina, ma all'interno si intravede anche altro: per esempio Airbus. Emmanuel Macron arriva a Pechino insieme a Ursula von der Leyen. Una missione molto attesa in Europa, perché si presume che i due leader cerchino di capire se davvero Xi Jinping può giocare un ruolo per la pace in Ucraina. Ma in realtà, oltre alle discussioni sulla guerra, soprattutto il presidente francese punta anche agli affari. Non una novità per lui, che nel 2019 pochi giorni dopo aver criticato l'adesione del governo gialloverde alla Belt and Road Initiative siglò accordi per decine di miliardi di euro con Xi Jinping a Parigi, riguardanti tra gli altri settore nucleare (civile) e aviazione.

Ancora l'aviazione sembra al centro dei desideri di Macron, che si presenta in Cina accompagnato da circa 60 imprenditori. A testimonianza che oltre l'Ucraina c'è molto altro e che la Francia non intende certo chiudere la porta alla Cina, un mercato che continua a ritenere fondamentale. Forse ancora di più dopo la rottura dei rapporti con la Russia. Aviazione, dicevamo. Proprio mentre Macron atterra a Pechino, il costruttore francese Airbus sta negoziando una nuova serie di ordini di aerei con la Cina.

Con Macron viaggia anche l'amministratore delegato di Airbus

Il potenziale accordo per decine di jet si inserisce nel contesto del peggioramento delle relazioni tra Washington e Pechino, che negli ultimi anni ha visto le importazioni di aerei della Cina, solitamente equilibrate, orientarsi verso Airbus. Non a caso, tra i capitani d'azienda presenti nella delegazione di Macron c'è anche l'amministratore delegato di Airbus, Guillaume Faury.

Le visite di diplomatici di alto livello generano spesso accordi per l'acquisto di aeromobili che fungono da barometro dei legami diplomatici. Nel luglio dello scorso anno, le "tre grandi" compagnie aeree statali cinesi si sono impegnate ad acquistare un totale di 292 jet Airbus, il più grande ordine effettuato dai vettori cinesi dall'inizio della pandemia di Covid-19. 

Anche il ministro delle Finanze Bruno Le Maire e il ministro degli Esteri Catherine Colonna sono in viaggio con il presidente. La presenza di Ursula von der Leyen aggiungerà un ulteriore livello di complessità alla missione di Macron, il quale ha dichiarato a marzo di aver "suggerito alla presidente della Commissione europea di accompagnarlo in Cina" per poter parlare "con una voce unica".

Ma in realtà potrebbe anche servire come paravento, concentrando le discussioni sull'Ucraina nel trilaterale in programma giovedì, per poi spostarsi invece a parlare con Xi (che Macron incontrerà anche da solo) e con gli altri rappresentanti governativi cinesi di temi di cooperazione bilaterale, a partire da quelli commerciali. La Francia, come l'Italia, mira ad aumentare la presenza sul mercato cinese incrementando le esportazioni che sono rallentate negli ultimi tre anni di pandemia e tensioni geopolitiche.

In generale, l'Europa appare intenzionata a ridurre la propria dipendenza dalla Cina, soprattutto sui fronti più strategici come la tecnologia e le materie prime. Ma ha intenzione di proseguire gli affari. Nelle prossime settimane il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao, andrà a Bruxelles per cercare un nuovo equilibrio.

Mentre tutti aspettano novità sull'Ucraina, le mani di Macron e degli imprenditori francesi sembrano destinate a firmare diversi accordi.

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