Meloni annuncerà a Biden l'uscita dalla Via della Seta. Xi: pronta la vendetta

La premier parlerà col presidente americano dell'uscita dal progetto cinese per avere protezione di fronte all'eventuale ritorsione di Pechino

di Redazione Esteri
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Meloni alla Casa Bianca: con Biden si parla anche e soprattutto di Cina

Giovedì 27 luglio il presidente Joe Biden “riceverà alla Casa Bianca il primo ministro Giorgia Meloni per riaffermare la forte relazione tra Stati Uniti e Italia”. Lo riporta una nota diffusa dalla Casa Bianca. I due leader, si legge, “discuteranno i nostri comuni interessi strategici, incluso l’impegno condiviso nel continuare a sostenere l’Ucraina di fronte all’aggressione della Russia, gli sviluppi in Nord Africa e una più stretta coordinazione transatlantica riguardo la Repubblica Popolare cinese”. Biden e Meloni, continua la nota, “discuteranno anche della presidenza dell’Italia al G7 nel 2024”. 

Secondo Repubblica, Meloni comunicherà a Biden una cosa importante: l'Italia uscirà dalla Via della Seta cinese quando scadrà alla fine dell'anno. "La premier sta già ricevendo importanti garanzie da parte dell’Unione Europea, per completare questo percorso senza troppi danni per il nostro paese, e dal leader americano cercherà soprattutto di capire quali sono i margini per lavorare alle alternative, oltre naturalmente alla speranza di ricevere qualche forma di supporto", scrive Repubblica.

Secondo il quotidiano, "la pratica ha subito un’accelerazione al vertice Nato di Vilnius, quando Meloni ha confermato a Biden la sua determinata scelta atlantista, dall’Ucraina alla Cina. Il presidente allora ha confermato l’invito alla Casa Bianca, che era noto da giorni ai collaboratori più stretti, con l’intesa che la premier lo avrebbe annunciato durante la sua conferenza stampa. Nel frattempo a Bruxelles erano avvenuti sviluppi che hanno aiutato la scelta di Roma, offrendo un’importante copertura".

Il riferimento è all’Anti-Coercion Instrument (ACI) dell'Unione europea che secondo il vice presidente esecutivo Dombrovskis "lancia un chiaro segnale ai nostri partner globali che rigettiamo ogni forma di coercizione economica da parte di paesi terzi". Per Repubblica, "i diplomatici lo vedono quasi come l’equivalente economico dell’Articolo V della Nato, che obbliga i paesi a difendere un altro membro aggredito militarmente".

Da capire la reazione di Xi Jinping, ma secondo Repubblica "se la Cina decidesse di punire l’Italia per l’uscita dalla Via della Seta, l’intera Unione dovrebbe difenderla con ritorsioni potenzialmente molto pesanti. In più Roma avrebbe ottenuto la garanzia che se Pechino cacciasse le nostre imprese, gli alleati europei non cercherebbero di rimpiazzarle".

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