Meloni vede Kissinger e parla alla trumpiana Fox. Via della Seta, addio da Xi

La premier incontra il centenario ex segretario di Stato e Georgieva (FMI). Belt and Road: l'annuncio direttamente in Cina per salvare il rapporto

di Redazione Esteri
Meloni e Kissinger
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Meloni dagli Usa: "Abbiamo dimostrato di essere affidabili". Gli incontri con Kissinger e Georgieva

"Io ero anticipata da una propaganda falsa, che aveva raccontato l'ipotesi di un governo come un disastro delle tenuta dei rapporti internazionali, della tenuta economica e delle istituzioni. Ma nella realtà quello che è emerso è un governo serio, affidabile, credibile, che pone con determinazione il tema dell'interesse nazionale, senza dimenticare gli interessi nazionali degli altri". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in una intervista a Sky Tg24 rilasciata nell'ultima giornata della visita ufficiale a Washington.  "Pongo delle questioni di interesse dell'Italia ma cercando anche punti di convergenza con gli interessi degli altri. Quando poniamo il tema del Mediterraneo e dell'Africa questo non riguarda solo l'Italia ma riguarda il ruolo dell'Occidente. E i nostri partner vedono che siamo seri, affidabili e credibili", ha aggiunto Meloni.

La seconda giornata della visita ufficiale negli Stati Uniti di Giorgia Meloni è iniziata al cimitero di Arlington, dove riposano oltre 400mila soldati e i loro stretti parenti. Il presidente del Consiglio ha presenziato al cambio della Guardia e ha deposto una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto. La premier, che ieri ha incontrato il presidente Joe Biden alla Casa Bianca, ha inoltre reso omaggio agli italiani sepolti nel cimitero con una visita alla tomba del tenente Luigi Bartolucci Dundas, che prestò servizio nella Marina Militare Italiana e fu insignito di una medaglia di bronzo al valor militare. 

Meloni si è poi recata a Villa Firenze, residenza dell'ambasciatrice d'Italia a Washington, dove ha passato il resto della giornata e ha avuto un colloquio di due ore con Henry Kissinger, ha reso noto Palazzo Chigi osservando come l'ex segretario di Stato americano, che ha compiuto quest'anno 100 anni, sia ancora "una delle menti più lucide, punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia". "Ringrazio Kissinger per il prezioso tempo che mi ha dedicato, è stato un privilegio e un onore dialogare con lui sui temi della contemporaneità", ha detto la premier.  

Nella seconda giornata della visita ufficiale negli Stati Uniti, oltre a Henry Kissinger, Giorgia Meloni ha incontrato anche il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva. Lo ha reso noto la stessa premier conversando con i giornalisti nell'hotel in cui soggiorna. L'incontro è avvenuto in occasione del ricevimento dato in onore di Meloni a Villa Firenze, residenza dell'ambasciatrice italiana a Washington.  "Abbiamo parlato di G7 e naturalmente anche di Tunisia", ha affermato Meloni. 

Nel pomeriggio il presidente del Consiglio ha anche rilasciato alcune interviste televisive a testate italiane e americane che andranno in onda nel weekend, in particolare quella alla trumpiana Fox. Secondo sia il Corriere della Sera sia Repubblica è infine previsto per i prossimi mesi, probabilmente ottobre o novembre un viaggio in Cina per annunciare direttamente a Xi Jinping l'addio alla Via della Seta cercando però di farlo senza traumi e preservando il rapporto commerciale con la seconda economia del mondo.

Cina, Meloni: "Lavorare con Pechino e non contro, mercato deve essere equo"

"Il mercato non può essere libero se non è anche equo, altrimenti rischiamo di devastare i nostri sistemi industriali che hanno degli standard elevati che altri non hanno. Dunque non decoupling ma derisking nella definizione delle catene di approvvigionamento. E' un dibattito che va fatto insieme alla Cina non contro la Cina". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un'intervista a SkyTg24.

L'alleanza con gli Usa e il dialogo con la Cina "possono certamente stare insieme, è importante riuscire a farle stare insieme. Le semplificazioni in politica estera non sono utili, la base della politica estera è parlare con tutti difendendo i propri interessi e dicendo le cose che non funzionano. Ad esempio in passato qualcosa non ha funzionato sulle catene di approvvigionamento".

 

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