Niger, i golpisti cercano sostegno. E si insinua subito il Gruppo Wagner

I mercenari russi di Prigozhin si prendono il paese chiave per l'uranio e la stabilità sui migranti

di Redazione Esteri
Golpe in Niger
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Il Gruppo Wagner di Prigozhin si prende il Niger, paese chiave per l'Ue

Il colpo di Stato in Niger schiude un nuovo varco a Vladimir Putin in Africa. Il generale Abdourahamane Tchiani -capo della guardia presidenziale e uomo all'origine del colpo di Stato che, mercoledì, ha defenestrato il presidente eletto Mohamed Bazoum- si è presentato al Paese come il nuovo uomo forte e ha rivolto una richiesta di sostegno internazionale a cui il gruppo mercenario russo Wagner ha subito risposto. Anche se non vi è alcun segnale che Mosca o Wagner abbiano avuto un ruolo nella cacciata di Bazoum, il caos presenta un'opportunità per Mosca in un Paese che è dei maggiori produttori mondiali di uranio.   

Il generale Tchiani è apparso sugli schermi delle tv nazionali per leggere una dichiarazione in qualità di "presidente del Consiglio nazionale per la salvaguardia della Patria (CNSP)", la giunta che ha rovesciato Mohamed Bazoum, il primo presidente eletto e succeduto a un altro dal momento dell'indipendenza, nel 1960, uno degli ultimi partner dell'Occidente nella battaglia contro i jihadisti nella regione africana del Sahel. Proclamato capo di Stato, Tchiani ha giustificato il golpe con "il deterioramento della situazione della sicurezza" nel Paese: con il presidente Bazoum, ha denunciato, c'è stato un "discorso politico" che voleva far credere alla gente che "va tutto bene", mentre c'era "la dura realtà con la sua quota di morti, sfollati, umiliazioni e frustrazioni".

"L'attuale approccio di sicurezza non ha permesso di mettere in sicurezza il Paese nonostante i pesanti sacrifici fatti dai nigerini e il supporto apprezzabile e apprezzato dei nostri partner esterni", Francia e Stati Uniti in primis che schierano nel Paese circa 1.500 e 1.100 soldati rispettivamente. Giustificando le sue azioni, Tchiani ha lanciato un appello diretto alle autorità straniere: "Chiedo ai partner tecnici e finanziari amici del Niger di comprendere la situazione specifica del nostro Paese per fornirgli tutto il sostegno necessario per consentirgli di affrontare le sfide". L'appello di Tchiani è stato raccolto da Yevgeny Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner, i cui uomini sostengono le giunte militari confinanti. "Migliaia di combattenti di Wagner sono in grado di riportare l'ordine e distruggere i terroristi e non permettere loro di danneggiare le popolazioni locali di questi stati", ha detto Prigozhin in un messaggio vocale di Telegram.   

Immediata la denuncia di due uomini dell'entourage di Mohamed Bazoum, Daouda Takoubakoye e Oumar Moussa, che hanno denunciato un "colpo di Stato per convenienza personale giustificato da argomentazioni tratte esclusivamente dai social network". Da quello che si sa, Bazoum ha trascorso venerdì con la sua famiglia, per il suo terzo giorno consecutivo, sequestrato nella sua residenza presidenziale, ma ha potuto parlare al telefono con altri capi di Stato, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron che ha condannato "con la massima fermezza" il golpe che lo ha rovesciato. Poco dopo l'intervento televisivo, un comunicato della giunta ha messo in guardia contro "qualsiasi intervento militare straniero" che comporterebbe "il massacro della popolazione e il caos". 

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