Paradiso delle criptovalute in cambio di protezione. Putin, il piano Catalogna
Cinque anni fa Mosca promise a Puigdemont soldi e soldati. Così lo Zar tentò di comprarsi il governo di Barcellona
Guerra Russia Ucraina, quando Putin tentò di "comprarsi" la Catalogna
Mentre la guerra in Ucraina continua senza sosta da ormai 74 giorni e non accenna a concludersi, emerge un retroscena fin qui inedito su un altro possibile conflitto, quello che rischiava di scoppiare in Spagna cinque anni fa, quando la Catalogna guidata da Puigdemont cercò di ottenere l'indipendenza. In quei concitati giorni di trattativa tra il governo di Madrid e quello di Barcellona per scongiurare una guerra civile - si legge sul Fatto Quotidiano - in soccorso dei catalani arrivò proprio Putin. Il 27 ottobre del 2017, il Parlamento della Catalogna approva la dichiarazione d’indipendenza dalla Spagna. Poco prima, Carles Puigdemont, allora presidente della regione, riceve un'offerta da "un gruppo di russi": in caso di secessione da Madrid, Mosca metterebbe a disposizione 10 mila soldati e i soldi necessari per ripagare il debito pubblico catalano, in cambio chiede che la Catalogna diventi il "paradiso delle criptovalute". Ma il leader degli indipendentisti rifiuta.
Emersa nel 2020 sui media spagnoli - prosegue il Fatto - (grazie alle dichiarazioni del magistrato Joaquín Aguirre, che stava indagando su Puidgemont), la notizia viene bollata come falsa da diversi analisti e dall' ambasciata russa in Spagna. I messaggi scambiati in quei giorni tra alcuni collaboratori di Puigdemont (estratti dalla polizia spagnola dal telefono di Victor Terradellas, consigliere del leader catalano) e un’intervista con una delle persone presenti alla trattativa indicano che l’incontro tra Puigdemont e alcuni cittadini russi invece c’è stato. "Erano ossessionati dalle criptovalute – dice la fonte - hanno chiesto che una Catalogna indipendente approvasse una legislazione molto favorevole alle criptovalute; volevano che la Catalogna ne diventasse la riserva mondiale, l'equivalente di ciò che la Svizzera rappresenta per la valuta reale".