Pensioni, la Francia torna in piazza: l'incontro sindacati-governo è fallito
Sfumato il primo tentativo di accordo tra le parti sociali e la premier Elisabeth Borne sul tema pensioni: verso nuove manifestazioni in tutte le città francesi
La Francia torna in piazza contro la riforma delle pensioni: non è stato trovato nessun accordo
Non accennano a fermarsi le proteste in Francia contro la riforma delle pensioni. Oggi una nuova, l’undicesima, dopo il primo tentativo di dialogo tra il governo francese e i sindacati che ha portato a un nulla di fatto. L’attesa riunione - durata appena 55 minuti - tra le parti sociali e la premier Elisabeth Borne si è infatti svolta ieri mattina a Palazzo Matignon, l’equivalente parigino di Palazzo Chigi, ma entrambe le parti sono rimaste ferme sulle loro posizioni.
Borne ha ricordato ai sindacati la "necessità di questa riforma", mentre questi ultimi sono tornati a chiedere il ritiro della legge che aumenta da 62 a 64 anni il minimo dell'età pensionabile. "È stato un fallimento": il primo commento è stato del leader del sindacato Cfdt, Laurent Berger. È stato proprio Berger, l'uomo al quale molti guardavano nella maggioranza per una possibile prima apertura nel muro di opposizione, a mettere fine all'incontro.
Più moderate invece le parole di Borne: "È stato un dialogo rispettoso in cui ognuno si è potuto esprimere ed ha potuto ascoltare. I nostri disaccordi sull'età pensionabile non hanno consentito di discutere in modo approfondito. Ma penso che questa riunione segni quanto meno una tappa importante. Io resto disponibile, non penso di andare avanti senza i partner sociali".
Intanto, i leader sindacali e la sinistra hanno rilanciato l’appello a manifestare "massicciamente”. E infatti la protesta è tornata oggi nelle piazze di tutte le città della Francia, a una settimana di distanza dall'ultima mobilitazione che aveva fatto emergere una diminuzione dei partecipanti ai cortei. Decine di manifestanti hanno già bloccato l'accesso al terminal 1 dell'aeroporto parigino Roissy-Charles de Gaulle. Secondo i servizi di intelligence, sono previsti tra i 600.000 e gli 800.000 manifestanti per un totale di 370 mobilitazioni in tutto il Paese.