Polonia, Mattarella: “Preserviamo l'unità, l'Ue è contro i nazionalismi"

Il presidente della repubblica si è rivolto agli studenti polacchi per il suo ultimo discorso prima di recarsi in Slovacchia. Il richiamo è all'unità europea

di Redazione Esteri
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Mattarella in Polonia: “Facciamo fronte comune  contro la guerra”

Il presidente Mattarella “saluta” la Polonia con il discorso all’università Jagellonica di Cracovia, dove – come ricorda lui stesso - hanno studiato Copernico e Giovanni Paolo II: “un luogo che ricorda la tragica lezione di nazismo e comunismo e mette in guardia dal farsi guidare solo dagli interessi nazionali”. È proprio questo il fulcro delle parole rivolte ai giovani studenti che rappresentano il futuro di un Paese che, ora più che mai, fa da ago della bilancia nella guerra in Ucraina, divisa tra la fedeltà alla Nato e il braccio di ferro con l’Europa su come esercitare la propria sovranità nazionale.

Il Capo dello Stato esordisce dicendo: “Alle nostre spalle stanno secoli di tragedie in cui i popoli europei si sono contrapposti. I nazionalismi esasperati creano mostri, fanno nascere guerre e rompono comunità di valori”. Il riferimento evidente è all’aggressione della Russia contro l’Ucraina e a proposito, il presidente chiarisce che: “l’Unione europea è potuta nascere solo dopo la fine del regime nazista e stalinista – con la fine dell’URSS, che ha sancito il ricongiungimento tra l’Europa occidentale e quella centro-orientale – dunque, nessuno può restare indifferente di fronte alla brutale aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina”. E la Ue – aggiunge il presidente - “a questo insensato tentativo di sovvertire le regole dell’ordine internazionale, ha saputo reagire con fermezza e - con unità di intenti - continuerà a sostenere l’Ucraina”.

Mattarella nel discorso a Cracovia: "l’unità è un bene primario che va  salvaguardato”.

Il discorso del presidente Mattarella, non è solo una lezione di storia europea, ma assume tutti i connotati di un appello sentito alla comunità internazionale. Il capo dello stato infatti ricorda, proprio a quella Polonia a tratti respingente verso l’Unione, che non bisogna cedere alla tentazione della frammentazione fra Paesi liberi e che la salvaguardia della pace è garantita proprio dall’esperienza dell’Alleanza Atlantica e dell’Unione Europea”. Il presidente infine rincara senza mezzi termini: “Sicurezza europea e sicurezza euroatlantica sono concetti indivisibili per potersi difendere insieme con determinazione e sviluppare il modello democratico e sociale europeo”. “Come esssere uniti?” chiede Mattarella rivolgendosi alla giovane platea e poi risponde: “Ogni giorno è un banco di prova”, ma “sarebbe del tutto inadeguato pensare a un’Europa frutto della affannosa rincorsa ad affrontare problemi dettati da altri, in un quadro internazionale deciso da altri”.

Il monito dunque è superare le contrapposizioni storiche e difendere le democrazie senza sgretolarci all’interno, per assicurare all’UE “l’autonomia strategica”. E infine conclude: ”È necessario superare con coraggio e lungimiranza le contraddizioni di voler puntare, da un lato, a una solida cornice di difesa europea senza saper superare, dall’altro, le timidezze di chi esita ad avanzare sulla strada dell’integrazione. L’una non può esistere senza l’altra”.

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L’arrivo di Mattarella in Slovacchia

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto a Bratislava per la visita ufficiale di due giorni in Slovacchia. Questo pomeriggio si trova alla Base aerea di Malacky-Kuchyňa, accompagnato dalla Presidente della Repubblica Slovacca, Zuzana Čaputová e dal Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, Francesco Paolo Figliuolo. Lì il capo dello Stato incontrerà il contingente italiano Task Group Samp-T per poi concludere la giornata di visita stasera, incontrando la rappresentanza della collettività italiana nella Repubblica Slovacca. 

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