Putin? Altro che isolato, fa fuori i generali. Ora cambio di passo in Ucraina
Rivoluzione nell'esercito russo: la guerra non sta andando come vuole lo zar, che ora cerca un nuovo (pericoloso) approccio. Ma dimostra di non essere solo
Russia in difficoltà in Ucraina, Putin cambia i generali
Vladimir Putin non è contento. Ma non è neanche così solo come in molti credono o sperano. Una combinazione che rischia di essere molto insidiosa. Il segnale evidente di questa duplice realtà è la rivoluzione avviata nell'esercito russo. Con il Cremlino che evidentemente circa un cambio di passo su un conflitto rivelatosi molto più complicato e pericoloso del previsto, senza comunque finora intaccare il sistema di potere di Putin, che nonostante le delusioni pare resti per ora solido.
Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato un altro riallineamento dei comandanti che guidano la guerra in Ucraina, mentre si moltiplicano le critiche sulla gestione della campagna in fase di stallo. Ha dichiarato che il generale Valery Gerasimov, capo dello Stato Maggiore russo, diventerà il comandante generale della campagna, mentre l'attuale comandante, Sergey Surovikin, diventerà uno dei suoi tre vice. Surovikin era stato nominato comandante generale di quella che il Cremlino chiama eufemisticamente "Operazione militare speciale" solo in ottobre.
Chi sono i volti dell'esercito dello zar
"I generali vengono spostati, rimescolati dal fronte al quartier generale. Dal quartier generale al fronte", si dice a Mosca per minimizzare. Ma la decisione pone Gerasimov, che è stato capo dello Stato Maggiore per più di un decennio, più vicino alla supervisione diretta della campagna. E dunque alla responsabilità sui suoi risultati. Gerasimov ha dovuto peraltro affrontare aspre critiche da parte dei blogger militari favorevoli alla guerra per le molteplici battute d'arresto della Russia sul campo di battaglia e per il mancato raggiungimento della vittoria in una campagna che il Cremlino si aspettava si concludesse rapidamente.
Gerasimov avrà tre vice: Surovikin, il comandante dell'esercito Oleg Salyukov e il vice capo dello Stato Maggiore generale, il colonnello generale Aleksey Kim. La nuova struttura implica che l'anzianità di Gerasimov migliorerà il coordinamento in una campagna in cui i diversi rami delle forze armate sono spesso sembrati poco sincronizzati.
Le ragioni dietro le mosse di Putin
Alcuni analisti, come riporta la Cnn, ritengono che la mossa possa anche essere un tentativo da parte del ministero di esercitare un controllo più stretto sulla campagna in vista dei pochi mesi critici in cui il resto della forza di riserva mobilitata nell'autunno del 2022 sarà schierata dopo l'addestramento. Nel frattempo il colonnello generale Aleksandr Lapin, è stato nominato capo dello Stato maggiore delle forze di terra, secondo l'agenzia di stampa statale TASS.
Sia Prigozhin che il leader ceceno Ramzan Kadyrov hanno criticato Lapin. "Non è solo che Lapin è inutile. È il fatto che è coperto ai vertici dai leader dello Stato Maggiore", ha scritto Kadyrov sul suo canale Telegram nell'ottobre dello scorso anno. È inconcepibile che la nomina di Gerasimov sia avvenuta senza l'approvazione e, più probabilmente, l'ordine di Putin. Se Gerasimov ribalterà le sorti della guerra, sembrerà una mossa brillante. Se fallirà, si prenderà la colpa.
Ma c'è anche chi ritiene che questo passaggio denoti grossi rischi, per il possibile cambio di passo della strategia russa in Ucraina e l'assunzione di una postura ancora più aggressiva. Qualche indizio c'era stato anche nelle scorse settimane con una serie imponente di attacchi e raid che ora potrebbero essere intensificati. Putin non vuole perdere la guerra e soprattutto non vuole perdere il suo posto.