Politica

Soumahoro e la difesa razziale, finanziato anche da Raggi e Gualtieri

Di Giuseppe Vatinno

Soumahoro utilizza la solita comoda fuga del razzismo: e cioè il mondo tutto ce l’avrebbe con lui per il colore della pelle

Caso Soumahoro, continua il fenomeno del "razzismo alla rovescia" 

La vicenda relativa a Aboubakar Soumahoro non accenna a placarsi e la colpa è del “deputato con gli stivali” come lo hanno chiamato dopo essere entrato alla Camera a lordarne il tappeto rosso con il fango. Oltretutto gli stivali non erano neppure suoi e il legittimo proprietario ne ha richiesto immediata restituzione. La vicenda sta imperversando ormai da mesi ma Soumahoro pare non avere compreso una regola fondamentale della vita e soprattutto della informazione: se sei sotto attacco da tutte le direzioni non ti conviene agitarti ulteriormente ed invece Soumahoro appena cala un po’ l’attenzione mediatica provvede immediatamente a ridestarla.

Diciamo che le feste erano passate con solo due ghiotti post: in uno l’onorevole si paragonava a Nelson Mandela e nell’altro a Martin Luther King. Megalomania eccitata dall’albero di Natale si dirà. Ieri invece, alla ripresa delle attività, si è paragonato a Enrico Berlinguer al termine di una lunga intervista uscita su Il Riformista, l’unico quotidiano che lo sostiene per i suoi interessi. A questo punto c’è da capire se Soumahoro provi piacere ad essere maltrattato oppure si tratta solo di esuberanza più o meno “giovanile”, anche se le 42 primavere dovrebbero consigliargli più mitezza.