Qatar-gate, viaggi all'estero "fantasma" spesati. Lo scandalo rendicontazioni
Spuntano centinaia di trasferte pagate agli eurodeputati da Paesi extra Ue. Il record di un deputato tedesco, 22 viaggi in 13 Stati diversi. Inchiesta Le Soir
Qatar-gate, il mistero su centinaia di viaggi finanziati da Paesi extra Ue
Lo scandalo del Qatar-gate si allarga a macchia d'olio. Da un'inchiesta del quotidiano belga Le Soir emerge un quadro inquietante, relativo a centinaia di viaggi all'estero di deputati Ue non rendicontati e finanziati da Paesi extra Ue. Più in generale, il sospetto è che troppo spesso - si legge sul Corriere della Sera - al ritorno dalle trasferte pagate dai Paesi ospitanti, spesso in alberghi extralusso, passaggi in elicottero e visite di piacere extra lavoro, gli europarlamentari cambino opinione o ammorbidiscano le loro posizioni a favore di quegli stessi Paesi. Tra gli Stati più visitati ci sono la Russia (prima della guerra), Israele e India. Il regolamento dell’Europarlamento impone ai propri membri di dichiarare i viaggi che si fanno su invito di un terzo, Stato o privato che sia, che si accolla le spese.
Non di rado, però, - prosegue il Corriere - accade che i deputati dimentichino di fare queste dichiarazioni, e molti se ne sono ricordati solo dopo che è deflagrato il caso Qatar-gate. Le Soir ha deciso di andare a fondo scoprendo che, al 31 gennaio scorso, dei 705 deputati europei della legislatura cominciata nel 2019, solo 140, pari a circa il 20% del totale e in prevalenza dei settori conservatori, hanno presentato la rendicontazione per appena 328 viaggi, il che lascia sospettare che non tutti abbiano rispettato l’obbligo. C’è chi come un deputato tedesco dei Verdi ha all’attivo ben 22 trasferte in 13 Paesi diversi. È anche vero che il deputato in questione fa parte della commissione esteri e delle due istituite per i rapporti con gli Usa e con la Cina.