Spagna, il ko di Vox ferma il piano sovranista Ue. Esultano solo Fi e Ppe

Il risultato delle elezioni spagnole complica la scalata da destra del parlamento Ue. Nel governo italiano esulta solo Forza Italia

di Redazione Esteri
Manfred Weber e Giorgia Meloni
Esteri

Elezioni Spagna, stop al piano Meloni-Weber: si ferma la scalata da destra, esultano Ursula e Forza Italia

All'improvviso, l'ipotesi di una coalizione europea tra Ppe e conservatori perde quota. Lo sostengono oggi diversi quotidiani, a partire dal Corriere della Sera che sostiene che il risultato delle elezioni in Spagna complicano la scalata da destra al parlamento europeo in vista delle elezioni europee del 2024. "Il test fortemente voluto da Manfred Weber è fallito facendo emergere l’esistenza di più di qualche mal di pancia nel partito per un’alleanza con l’estrema destra, soprattutto fra le delegazioni dei Paesi nordici. Ora il risultato di Vox, inferiore alle aspettative, ha aperto nuovi scenari", scrive il Corriere della Sera.

Secondo il quotidiano, "quello che si dice a Bruxelles è che i calcoli di Weber di uno spostamento a destra dell’Eurocamera non tengono conto del fattore Germania: se Berlino — guidato da una coalizione a trazione socialista — riconfermerà la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che è popolare, è assai difficile che la maggioranza al Parlamento Ue non contenga anche i socialisti dell’S&D".

Nella maggioranza italiana esulta soltanto Forza Italia, componente del Ppe e alleata dei Popolari spagnoli. "Il pendolo della politica - spiega al Giornale il segretario azzurro Antonio Tajani - va verso il partito popolare europeo. La Spagna dopo Grecia e Finlandia. Di buon auspicio. Vincono le forze serie, credibili, affidabili, responsabili, che si riconoscono in valori certi".

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Avanti con l'obiettivo di costruire un'alleanza di centrodestra in vista delle elezioni europee. L'esito deludente di Vox e la mancata vittoria della coalizione formata con i Popolari alle elezioni politiche in Spagna non scoraggia il partito di Giorgia Meloni ad andare avanti con il progetto di costruire un asse di centrodestra in Europa. "Certo, in prospettiva delle europee, il bicchiere mezzo vuoto è che noi speravamo di avere un governo 'amico' a Madrid e non ce l'abbiamo", spiega però all'Agi un colonnello di FdI.

"Ma se dovessimo proiettare i risultati alle Europee, dove vige un sistema chiaramente proporzionale, il Pp aumenterebbe di più di un terzo i suoi seggi e Vox li raddoppierebbe; quindi dal punto di vista della somma finale di europarlamentari europei di centrodestra sarebbe sicuramente una affermazione importante rispetto all'attuale situazione al Parlamento europeo. Quindi noi andiamo avanti in quella direzione avviata" di dialogo con il Ppe. 

Diverso il punto di vista dei leghisti che, pur saldamente nella maggioranza di centrodestra in Italia, appartengono a un differente famiglia europea, il gruppo Identità e democrazia in cui siedono a Strasburgo insieme al Rassemblement national di Marine Le Pen e i tedeschi di Alternative fur Deutschland.  "E' un peccato che" Vox e i popolari "per pochissimi seggi non abbiamo ottenuto la maggioranza, complice anche un sistema frastagliato", premette, interpellato sul tema, il capodelegazione della Lega all'Europarlamento Marco Campomenosi. 

"Non sottovaluterei il rischio che in Spagna si vada a un governo di coalizione, una di quelle soluzioni di larghe intese, che non rispettano la volontà degli elettori, come accaduto anche in Italia nella scorsa legislatura, dove si è passati da un governo giallo-verde, a un esecutivo giallo-rosso per poi finire con quello guidato da Mario Draghi sostenuto da tutti tranne che da Meloni", dice ancora Campomenosi. "Se non vogliamo che anche a livello europeo si riprongano queste soluzioni - ammonisce - è necessario lavorare affinchè si consolidino i rapporti tra popolari, conservatori e gruppo Id e si evitino stupide contrapposizioni e veti. Il timore è che questi ultimi spesso servano solo per confermare lo schema larghe intese. E' necessario che il Ppe esca da queste logiche altrimenti significa che vuole governare con la sinistra. In questo senso noi giudichiamo molto positivo il segnale che arriva dalla Germania dove il capo dei conservatori tedeschi Friedrich Merz ha aperto a un’alleanza con l’estrema destra Afd, anche se 'solo' al livello locale".

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