Turchia, Erdogan riappare in pubblico: mistero sulla malattia

I filocurdi con Kilicdaroglu, si complica la corsa di Erdogan verso la riconferma al voto del 14 maggio

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Esteri

Erdogan malato, campagna elettorale rimane sospesa

La tv pubblica turca ha mostrato immagini del presidente, Recep Tayyip Erdogan, che si è fatto vedere in pubblico a Istanbul per la prima volta da quando sono circolate indiscrezioni da martedì su un presunto malore che lo avrebbe colpito, obbligandolo a cancellare tutti i suoi impegni pubblici. Erdogan, 69 anni, secondo il suo entourage è stato colpito da un'infezione virale intestinale e negli ultimi quattro giorni si è fatto vedere solo in videoconferenza, a ridosso delle elezioni presidenziali del 14 maggio.

La campagna elettorale è stata sospesa la sera del 25 aprile, quando un malore lo ha costretto a cancellare gli impegni impegni elettorali. Nel pomeriggio di giovedì Erdogan ha prima parlato con Putin e  poi e’ comparso in video in occasione dell’inaugurazione del primo reattore della centrale nucleare di Akkuyu, costruita proprio dai russi di Rosatom. Erdogan, che ha 69 anni, era reduce da un malore che ha scatenato teorie e voci di un possibile problema cardiaco, con alcune piattaforme turche letteralmente invase da indiscrezioni.   Ospite in un programma dell'emittente UlkeTv Erdogan ha chiesto di poter abbandonare la trasmissione, un talk alla presenza di giornalisti con cui lo stesso presidente si e' scusato prima di abbandonare lo studio. 

Il presidente turco ha trascorso l’ultimo mese in campagna elettorale, presenziando fino a tre eventi al giorno, anche in città diverse della Turchia ed e’ reduce dal mese di digiuno del Ramadan in cui ha cenato quasi ogni sera in un diverso luogo dell’area colpita dal sisma dello scorso 6 febbraio. Il ministro della Comunicazione turco la sera di mercoledi aveva emesso un comunicato, smentendo categoricamente che Erdogan avesse avuto un infarto e annunciato che il presidente avrebbe partecipato in diretta video alla cerimonia prevista per il primo carico di carburante nella centrale nucleare di Akkuyu. Cosa poi avvenuta, nonostante la cerimonia sia slittata di qualche ora. Una volta ristabilitosi  Erdogan si ritufferà in una campagna elettorale che si presenta senza esclusione di colpi. L’appuntamento con le urne del prossimo 14 Maggio vede infatti il presidente uscente impegnato in una serrata corsa alla riconferma in cui al momento pare avere un risicatissimo margine di vantaggio sullo sfidante Kemal Kilicdaroglu, leader di una coalizione di 6 partiti e segretario del partito Repubblicano CHP. 

Turchia: filocurdi con Kilicdaroglu, si complica la corsa di Erdogan

Il partito filo curdo Hdp sosterrà Kemal Kilicdaroglu, sfidante del presidente in carica Recep Tayyip Erdogan. Il voto dei curdi sarà decisivo per le cruciali elezioni presidenziali previste in Turchia il prossimo 14 maggio, quando Kilicdaroglu cercherà di porre fine al ventennio al potere di Erdogan. Proprio Kilicdaroglu ha incassato il sostegno da parte dei curdi dell'Hdp, che a rischio chiusura, si presenteranno con un simbolo diverso alla guida di una coalizione di sinistra, "Alleanza per la Liberta' e per il lavoro", di cui fanno parte anche piccoli partiti di estrema sinistra.    

"Chiamiamo il popolo a sostenere la candidatura di Kemal Kilicdaroglu in queste elezioni storiche", si legge nel comunicato che chiede ai turchi di compattarsi contro "l'autoritarismo e il fascismo del governo in carica". Una scelta importante, alla luce del fatto che nel 2018, a livello nazionale, con quasi il 12% dei voti, Hdp e' stato il terzo partito piu' votato. L'importanza delle elezioni ha spinto Hdp a rinunciare a un proprio candidato prima, per poi annunciare pubblicamente il sostegno a Kilicdaroglu, segretario del partito repubblicano Chp, guida di una coalizione di sei partiti che al momento e' data testa a testa dalla coalizione guidata dal presidente Recep Tayyip Erdogan. 

La decisione del partito filo curdo Hdp di non presentare un proprio candidato alla corsa alla presidenza e' stata una scelta forzata e un boomerang per Erdogan. Hdp infatti rischia la chiusura per incostituzionalita'. Tuttavia rimane da vedere se il bacino di voti di Hdp confluira' effettivamente su Kilicdaroglu, alla luce dell'approccio storicamente negativo che il partito Chp ha avuto rispetto ai curdi. Un approccio risultato in percentuali di consenso minime raccolte da Chp nel sud est a maggioranza curda in tutte le precedenti elezioni.  Kilicdaroglu ha promesso 'un nuovo inizio' nelle relazioni tra il proprio partito e i curdi.   

Il leader dell'opposizione ha assunto un approccio molto piu' pragmatico e aperto verso una minoranza di cui il proprio partito ha storicamente faticato anche a riconoscerne l'esistenza. Erdogan trema. Nel 2019 fu proprio la scelta di Hdp di non presentare candidati propri ad Istanbul e Ankara a far confluire i voti di tantissimi curdi emigrati nelle citta' negli ultimi 4 decenni a permettere la vittoria dell'opposizione a scapito dell'AKP di Erdogan. Ora la scelta di Hdp puo' tradursi in un sostegno concreto a Kilicdaroglu anche nel sud est del Paese a maggioranza curda. Secondo un'indagine svolta dall'agenzia Rawest, con sede a Diyarbakir, principale citta' curda della Turchia, la maggior parte dei votanti Hdp sarebbero intenzionati a votare l'opposizione ed e' probabile che il partito Chp di Kilicdaroglu possa eleggere almeno un parlamentare a Diyarbakir, cosa che al partito di opposizione piu' importante della Turchia non e' riuscita per 20 anni. Rawest rivela in generale una certa delusione da parte dei sostenitori di Hdp per l'assenza di un candidato proprio, tuttavia secondo la ricerca pubblicata, prevale il sentimento di adesione alla linea dettata dal carcere dal leader del partito Selattin Demirtas che ha chiesto unita' contro Erdogan. 

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